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Va via dal Mattino:
meglio il Pallagrello
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ALLA FINE HA scelto il Pallagrello:il 21 maggio Manuela Piancastelli ha dato le dimissioni dal Mattino, il quotidiano per il quale lavora da diciannove anni. Dall’ottobre scorso la Piancastelli non stava bene ed era andata anche negli Stati Uniti a curarsi. Durante la malattia aveva partecipato ad alcune manifestazioni sul vino e il capo del personale Raffaele Del Noce le aveva spedito una lettera di contestazione, ricevendo una replica immediata perché le presenze erano in orari consentiti per le uscite. La mossa dell’Edime-Il Mattino ha però accelerato i tempi di una decisione. “C’è stato – dice la Piancastelli – l’incontro di due volontà. Quando non stai bene cominci a rivedere le priorità della tua vita. Ho sempre considerato il giornalismo a
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tempo pieno un lavoro a termine e mi sono accorta che la mia attività al giornale era ormai routine, mentre l’azienda vinicola che gestisco con mio marito e sua figlia Masina mi dà stimoli nuovi”.
Napoletana, cinquant’anni da compiere a settembre, da diciotto professionista, la Piancastelli comincia nel ’77 al quattordicinale La Voce della Campania, diretto
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Rocco Truncellito e Antonello Velardi |
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da Matteo Cosenza, poi lavora al Diario, il quotidiano guidato da Massimo Caprara, e nel 1981 vince la borsa Fieg-Fnsi (con lei ci sono, tra gli altri, Velardi, Treccagnoli, Cerulo). Poco dopo inizia la collaborazione al Mattino, che nel 1986 diventa contratto come articolo 2, seguito l’anno successivo dall’assunzione a tempo pieno decisa dal direttore Pasquale Nonno. A via Chiatamone lavora in vari settori (Interni, Grande Napoli, Campania) fino al ’98 quando Paolo Graldi la sposta a Caserta come responsabile della redazione. Nel 2003 Orfeo decide di dare un nuovo equilibrio alla squadra di Terra di lavoro, affidandone la guida a Nando Santonastaso, e richiama a Napoli la Piancastelli, che viene assegnata agli Interni, settore guidato da Matteo Cosenza, di cui l’anno scorso diventa vice.
Il 15 maggio all’incontro con Del Noce la Piancastelli si presenta scortata da due avvocati: Rocco Truncellito e Giuseppe Boiano, ma non è necessario sguainare le sciabole. “Non è stata una separazione conflittuale,- assicura la giornalista – abbiamo trovato un’intesa e l’Edime mi ha dato un incentivo per lasciare il giornale. Conto ora di continuare a collaborare con periodici specializzati. Una decisione confortata da una notizia di queste ore: sono una
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Giuseppe Mancini e Luigi Veronelli
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dei tre finalisti della prima edizione del premio nazionale riservato ai giornalisti emergenti nel settore enogastronomico, premio organizzato dal Gruppo Class di Paolo Panerai e intitolato a Luigi Veronelli”.
Il futuro per la Piancastelli si chiama Terre del Principe, la srl di Castel Campagnano fondata dal marito, Giuseppe Mancini,
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arrivato al vino liberandosi della toga da avvocato, che punta alla valorizzazione di tre vitigni autoctoni del Casertano: Pallagrello bianco e nero e Casavecchia. “Stiamo già ottenendo risultati importanti, – dice – con una produzione da piccola azienda: 50mila bottiglie. Oggi i nostri prodotti di punta sono il bianco Le Sèrole e il rosso Vigna Piancastelli. E voglio dire che mi sento una donna libera e felice”. |
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