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Cormezz diffidato
per villa Giannone |
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IL 24 MARZO il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco e il cronista Fabrizio Geremicca ricevono una lettera dall’avvocato Paolo Iannone. Per conto della Imit Immobiliare spa e del legale rappresentante della società Luigi Gaeta, l’avvocato li diffida dal “riportare notizie non |
veritiere, riservandosi espressamente di tutelare i suoi (della Imit, ndr) diritti nelle eventuali e opportune sedi”.
Dal novembre 2008 la Imit è proprietaria, nella parte alta della collina del Vomero, della settecentesca villa Giannone, che nel secolo dei Lumi fu proprietà dello |

Stefano Gizzi, Rosa Russo Iervolino e Lydia Mastrantuoni |
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storico Pietro Giannone e di cui c’è traccia nella Mappa topografica della città di Napoli e de' suoi contorni realizzata nel 1775 da Giovanni Carafa duca di Noja. Nella villa la società immobiliare conta di realizzare un parcheggio interrato di quattro piani per 53 box auto, ma il progetto incontra le resistenze dei consiglieri della municipalità Vomero Arenella (il più attivo è Giuliano De Cristofaro di Sinistra e libertà), e degli abitanti della zona che a fine novembre cominciano a mobilitarsi avviando anche una raccolta di firme. Delle questione si occupano tutti i principali quotidiani napoletani: Fabrizio Geremicca del Coriere del Mezzogiorno, che è il primo il 4 dicembre, Stella Cervasio per Repubblica Napoli e Antonio Vastarelli per il Mattino.
Dopo un mese si muovono anche le istituzioni: comincia il sindaco Rosa Russo Iervolino che sospende, prima per trenta giorni e poi per sei mesi, l’inizio dei lavori; segue il sovrintendente per i Beni architettonici di Napoli e provincia Stefano Gizzi, che avvia le procedure per 'vincolare' villa Giannone.
E torniamo alle cinque pagine della diffida. Al di là di alcune puntualizzazioni minori e di dissertazioni sulla libertà di stampa che, secondo l’avvocato, “si concretizza in tre libertà fondamentali: quella di opinione, quella di creazione, quella di cronaca”, l’avvocato Iannone si duole sostanzialmente del fatto che per scrivere Geremicca non ha sentito i rappresentanti della Imit.
“Ritengo molto grave la diffida della Imit; – dichiara Lydia Mastrantuoni, |

Stella Cervasio, Fabrizio Geremicca e Antonio Vastarella
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consigliere dei Comunisti italiani alla municipalità Vomero Arenella – che è stata preceduta da pagine di pubblicità su Mattino e Repubblica con accuse addirittura di “bolscevismo”. Siamo invece soltanto di fronte a iniziative dei cittadini e dei consiglieri della |
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municipalità, la cui attività di sensibilizzazione non era evidentemente infondata se il sindaco e il sovrintendente hanno deciso di prendere posizione sulla questione. La diffida oltre che un segnale di insofferenza verso queste iniziative, mi sembra un segnale di pressione violenta nei confronti di chi resoconta quello che sta accadendo e, in fondo, è anche un segnale di debolezza perché chi non ha niente da temere attende con serenità che sulla vicenda si discuta, ci si confronti e si decida. E sulla diffida, insieme a De Cristofaro e altri consiglieri, pensiamo di presentare un documento di solidarietà al Corriere del Mezzogiorno”. |
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