Cadavere senza vita

Chissà se Mario Orfeo ha avuto un sobbalzo, un tuffo al cuore, ascoltando i servizi trasmessi dal suo Tg2 delle 13 del 12 marzo scorso. Chissà se ha ripensato ai suoi ex guaglioni del Chiatamone lato mare e se la nostalgia canaglia gli ha rigato le guance.
Dopo i soliti resoconti sulle liste bocciate e su Silvio Berlusconi che punta l’indice sui radicali e sul loro leader, quella testa calda di Marco Pannella, dopo lo sciopero della Cgil con Guglielmo Epifani che a Padova continua a lamentarsi del potere d’acquisto degli operai, dopo i soliti omicidi e sequestri in Calabria e Campania, “ passiamo alle notizie di cronaca” ci dice la conduttrice Francesca Nocerino.
Parte il servizio del processo per l’omicidio di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990 in una palazzina di via Poma a Roma. Unico imputato è l’ex fidanzato della ragazza, Raniero Busco, ma ovviamente l’udienza è caratterizzata dal ricordo di Pietro Vanacore, portinaio di via Poma a lungo sospettato dell’omicidio, suicidatosi il 9 marzo nel mare di Taranto.
Il pubblico ministero Ilaria Caiò ricostruisce il momento del ritrovamento del corpo di Simonetta. L’allarme, resoconta il cronista Umberto Gambino, fu dato “dalla moglie di Vanacore, Giuseppa De Luca, che entrò con un mazzo di chiavi di riserva nell’appartamento e scoprì il cadavere senza vita di Simonetta”.

Hans Schnier

 

Mario Orfeo

Marco Pannella
Guglielmo Epifani