La censura delle Procure

Karl Popper si riferiva ad altro quando scriveva della “società aperta e dei suoi nemici”. Ma è certo che tra i nemici di una informazione “aperta”, nel senso di completa e trasparente ci sono sempre di più Procure e Forze dell’Ordine. È la grande contraddizione di una società percorsa da un flusso ininterrotto di informazioni: le tv ‘all news’, i tg ogni ora, le dirette radiofoniche, e, soprattutto, la mitica ‘rete’ nella quale – secondo molti – si troverebbe tutto, notizie e commenti. Basta cercare.
Poi un giornalista legge le veline delle Forze dell’ Ordine, filtrate attraverso le Procure, e trova materiale informativo come quello relativo all’operazione della Guardia di finanza del 23 marzo (ma manca anche l' indicazione di quando siano stati eseguiti gli arresti)  nei confronti di un gruppo di sedicenti promotori finanziari che – secondo quello che a fatica si capisce dal testo – sollecitava , attraverso finte onlus a scopo benefico, aiuti per “bisognosi”, che venivano poi trasformati in investimenti “a lungo termine”.
Cinque arresti, un sequestro di beni “per circa un milione di euro”, 2200 risparmiatori coinvolti, sei milioni di euro raccolti. Indagini della Procura di Napoli Nord (il capo facente funzione è Carmine Renzulli). In pratica i particolari dell’operazione finiscono qui. 
Chi sono gli arrestati? I nomi sono secretati. Dove operavano? Si dice genericamente che gli arresti sono avvenuti “nel Napoletano”. Quali erano i nomi delle finte onlus, particolare utile anche per allertare incauti investitori? Dove risiedevano prevalentemente i 2200 risparmiatori ingannati? Chi ha subito il sequestro di beni e di quali beni si tratta? Nessuna risposta.   
Nel lancio del 23 marzo l’Ansa ha sottolineato che “non sono stati resi noti i nomi degli arrestati, né i luoghi di residenza”. Un avvertimento a chi deve leggere una notizia fortemente lacunosa, incompleta, reticente. Come sono reticenti Procure e Forze dell’Ordine. Invece non fanno mancare i nomi dei Procuratori che “guidano”, dei pm che “coordinano” le indagini. Poi ci sono i Comandi, i Gruppi, i Commissariati, i dirigenti, gli ispettori che hanno realizzato l’operazione. È tutto il resto che manca. Quello che interessa ai giornalisti, quello che il pubblico avrebbe diritto di sapere.

Aramis de Vannes 

 
Karl Popper