Basta con gli stereotipi obsoleti su Napoli. Dimenticate il pomodoro concimato con i rifiuti chimici del Veneto, la mozzarella fatta con latte di bufale nutrite con idrocarburi di scarto, i cadaveri che vi costringono a fastidiose gimkane lungo via Toledo sotto lo sguardo sgomento del professor Gerardo Marotta, la camorra che spara e, mein Got!, vi fa venire le foto mosse e sfocate.
Questa è “vecchia e nuova oleografia”, come denuncia il Corriere del Mezzogiorno in prima pagina l’11 settembre presentando la fatica letteraria di Maria Carmen Morese, direttrice del Goethe Institut di Napoli.
Il libro, Napoli istruzioni per l’uso, è un prezioso vademecum per i turisti tedeschi che sbarcano in città. “Un successo” di critica e di pubblico, sottolinea l'autrice dell'articolo Natascia Festa. “Alla fine Morese aggiunge un Dizionario dei luoghi comuni su Napoli”. Proviamo a indovinare qualche definizione: S come scippo: violenta rapina ad opera di giovani in moto. In realtà gioiosa manifestazione di benvenuto ai turisti: dopo aver sottratto la borsa, questa viene riempita di sfogliatelle e riconsegnata al turista sbigottito, accompagnato da un biglietto di benvenuto firmato dal sindaco Iervolino.
M come Munnezza: strade sommerse dai rifiuti su cui saltellano vispe zoccole: in realtà rigorosa ricostruzione storica della peste che nel 1656 flagellò Napoli, con una sontuosa regia firmata da Roberto De Simone.
E il libro, da Duisburg a Dusseldorf, va a ruba. Il titolo dell’articolo è un affettuoso e accorato invito a superare quei pregiudizi : “Cari tedeschi, tornate a Napoli”. L’occhiello chiarisce: “Il libro- Un dizionario dei nuovi comuni è un successo in Garmania”. I nuovi comuni? Ma non erano i luoghi comuni? E la Garmania dove si trova? Forse è un nuovo comune.
Siamo perplessi. Ma ci rassereniamo perché con la coda dell’occhio intercettiamo il titolo di un articolo, firmato da Anna Paola Merone, che ci attizza immediatamente.
“Io vigilessa, tra sfide e complimenti”. I soliti luoghi comuni su Napoli. Però, provate a fare l’occhiolino ad una vigilessa in Garmania…
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