Ansa, 23 lanci
dal 1991 al '98

Dal marzo 1991 al maggio 1998 l’agenzia Ansa ha messo in rete ventitre lanci su Raffaele Rosario Boccia. Eccoli

RINVIATI A GIUDIZIO PRESIDENTE E COMITATO GESTIONE USL 33
(ANSA) -  NAPOLI, 19 MARZO - Il giudice istruttore Maria Teresa Rotondaro ha rinviato a giudizio il presidente della Usl 33 di San Giuseppe Vesuviano, Rosario Boccia, cinque componenti del comitato di gestione, il coordinatore amministrativo e un medico. L'accusa è di abuso in atti di ufficio e truffa aggravata. L'inchiesta si riferisce a presunte irregolarità per favorire la nomina del dottor Luigi Bisbiglio a aiuto dirigente della divisione ostetrico-ginecologica dell'ospedale ''Biagio Lauro'' di Palma Campania nonostante, secondo l'accusa, questa divisione non esistesse e Bisbiglio non avesse i requisiti per assumere tale qualifica. I fatti risalgono al 1982.  Al fine di favorire Bisbiglio, Boccia avrebbe fatto istituire l'ambulatorio di ginecologia presso l'ospedale di Palma Campania, prospettando ''necessità del tutto inesistenti'' e determinando ''un danno patrimoniale rilevante'' alla unità sanitaria. Il rinvio a giudizio è stato disposto per Rosario Boccia, presidente della Usl; per i componenti del comitato di gestione Angelo Alterio, Giuseppe Boccia, Antonio De Falco e Francesco Manzi; il coordinatore amministrativo Rosa Nunziata e il dottor Bisbiglio. (ANSA).
LN/ 19-MARZO-91 21:29

SCUOLA: ARRESTATI DOCENTI ISTITUTO ''SETTEMBRINI''
(ANSA) - NAPOLI, 15 GIUGNO - Tre docenti dell' istituto scolastico privato ''Settembrini'' di Poggiomarino, nel napoletano, sono stati arrestati la scorsa notte su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, Alessandro Pennasilico, dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria.
Gli arrestati sono Giacomo Fusco, di 45 anni di Cicciano, Alessandro Collaro, di 36 anni, di Boscotrecase, ed Enrico Gaglione, di 28 anni, di Cicciano; agli ultimi due è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. L' arresto dei tre fa seguito a quello, avvenuto nei giorni scorsi, del titolare dell' istituto scolastico privato, Raffaele Rosario Boccia, della moglie di questi, Pasqualina Falanga, e di altri due titolari di istituti privati del Nord, Giovanni Perrotta e Paolo Cultrera. (ANSA)
ZA/SUR 15-GIUGNO-93 08:03

SCUOLA: ALTRO ARRESTO PER TITOLARI SCUOLA PRIVATA SETTEMBRINI
(ANSA) - NAPOLI, 18 NOVEMBRE - Il titolare dell' istitutoscolastico privato ''Settembrini'' di Poggiomarino, RaffaeleRosario Boccia, di 44 anni, e la moglie, Pasqualina Falanga, di 45 - già arrestati nel maggio scorso in relazione ad un'inchiesta su ''diplomi facili'', fatti ottenere previa corresponsione di somme di danaro e attestazioni di false frequenze nella scuola per far risultare gli studenti candidati interni dell' istituto - sono stati nuovamente arrestati oggi dai carabinieri. Nei loro confronti il Gip del Tribunale di Napoli, Pennasilico, su richiesta del Pm De Masellis, aveva emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso in minacce a pubblico ufficiale. Secondo l' accusa Boccia e la moglie, la quale ricopriva nell' istituto l' incarico di amministratore unico, avevano rivolto minacce a funzionari del Ministero della Pubblica Istruzione, dopo che - a seguito della vicenda dei ''diplomi facili'' - lo stesso Ministero aveva revocato la ''parificazione'' alle scuole statali dell' istituto Settembrini. (ANSA). (segue)
RED-IU 18-NOVEMBRE-93 14:19

SCUOLA: ALTRO ARRESTO PER TITOLARI SCUOLA PRIVATA SETTEMBRINI (2)
(ANSA) - NAPOLI, 18 NOVEMBRE - A quanto si è appreso, le minacce sarebbero state indirizzate a funzionari del ministero della Pubblica Istruzione e del Provveditorato agli Studi di Napoli. In particolare, Boccia, che era agli arresti domiciliari per la precedente inchiesta, avrebbe inviato lettere - alcune anche durante il periodo di detenzione in carcere - nelle quali minacciava di rivelare agli inquirenti presunte irregolarità di sua conoscenza, nel caso non fosse stata ripristinata la ''parificazione'' degli istituti scolastici di cui è titolare. Nelle lettere, Boccia avrebbe indicato nella moglie la ''intermediaria'' per ulteriori contatti. I due coniugi erano stati arrestati il 24 maggio scorso con l'accusa di associazione per delinquere, concussione, abuso d'ufficio e falso ideologico. Dalle indagini emerse che agli studenti iscritti in un istituto privato nel Veneto veniva prospettata la bocciatura agli esami di maturità ed offerta - in cambio del pagamento di circa sei milioni ciascuno – la possibilità di iscriversi al ''Settembrini'' dove veniva garantito il conseguimento della licenza. Successivamente a Boccia furono concessi gli arresti domiciliari, mentre l'ordinanza nei confronti della moglie fu revocata per il venir meno delle esigenze cautelari. (ANSA).
RED-CRL 18-NOVEMBRE-93 20:36

CAMORRA: GAVA; AL FIGLIO DIPLOMA ''IRREGOLARE''
(ANSA) - NAPOLI, 23 SETEMBRE - Il figlio secondogenito di Antonio Gava avrebbe conseguito il diploma di maturità grazie all'intervento di Rosario Boccia, titolare dell'istituto privato ''Settembrini'', già al centro di numerose inchieste della magistratura. Una insegnante della commissione, nei giorni precedenti all'esame, si sarebbe recata a casa di Gava concertando le domande da rivolgere al candidato, che conseguì poi la maturità con il massimo dei voti. È quanto ha riferito lo stesso Boccia in un interrogatorio reso il 16 dicembre scorso ai pm della direzione distrettuale antimafia di Napoli nell'ambito dell'inchiesta Galasso. Stralci della deposizione sono riportati nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dell'ex ministro degli Interni. Boccia ha affermato di aver favorito Gava adoperandosi con le sue amicizie presso il ministero della pubblica istruzione per far nominare, in occasione dell'esame di maturità del secondogenito presso un liceo di Roma, quale commissario una professoressa che aveva prestato servizio al Settembrini. ''L'insegnante - ha detto Boccia - si premurò di andare a casa di Gava per concordare le domande da rivolgere al candidato che conseguì poi la maturità con il massimo dei voti''. (ANSA).
LN-CRL 23-SETTEMBRE-94 18:38

INCHIESTA USL NEL NAPOLETANO: ORDINANZE CUSTODIA
(ANSA) - NAPOLI, 7 FEBBRAIO - Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli Isabella Iaselli, su richiesta del pm De Masellis, nei confronti di altrettanti ex componenti del comitato di gestione della Usl 28 di Nola, un grosso centro dell' entroterra napoletano. Quattro provvedimenti sono stati eseguiti nella notte dai carabinieri del Gruppo Castello di Cisterna, mentre una persona risulta latitante. Tra gli arrestati sono l'ex sindaco Dc di Nola, Aniello Napolitano, di 54 anni, accusato di associazione per delinquere di tipo camorristico; e l'ex sindaco democristiano di Cimitile, un comune vicino, Luigi Velotti, di 64 anni, accusato di concussione aggravata. Di quest'ultimo reato devono rispondere anche le altre due persone arrestate, l'ex amministratore straordinario della Usl 28, Francesco Giosuè, di 64 anni, e l'ex componente del comitato di gestione, Paolino Cantalupo, di 45 anni. Secondo quanto si è appreso, i fatti al centro dell'inchiesta risalgono al periodo tra il 1991 e il 1992. (SEGUE).
RED-CRL/SIL 07-FEBBRAIO-95 09:55

INCHIESTA USL NEL NAPOLETANO: ORDINANZE CUSTODIA (2)
(ANSA) - NAPOLI, 7 FEBBRAIO - Tra i destinatari delle ordinanze di custodia emesse dal gip Iaselli, su richiesta dei pm Antonio Laudati della Dda e Mariella De Masellis, figura anche Luigi Riccio, ex sindaco di San Paolo Belsito, un comune del nolano, già latitante perché coinvolto nell'inchiesta scaturita dalle rivelazioni del boss Pasquale Galasso. Gli ordini di cattura rientrano nell'ambito dell'inchiesta sulle irregolarità relative alla convenzione tra la Usl 28 e l'''Istituto geriatrico di Cicciano'', di cui è titolare l'imprenditore Raffaele Rosario Boccia, responsabile dell'istituto scolastico parificato ''Settembrini'', già arrestato per altri reati. Napolitano è accusato di associazione camorristica, Francesco Gesuè - e non Giosuè come si è appreso in un primo momento - ex amministratore straordinario della Usl ed ex vicesindaco di Napoli, deve rispondere di concussione mentre per Velotti, Cantalupo e Riccio il reato è di corruzione, e non di concussione. Secondo l'accusa, che si basa sulle dichiarazioni delle stesso Boccia, i cinque avrebbero ricevuto una tangente per complessivi 450 milioni di lire per favorire l'istituto geriatrico di Boccia. In particolare Napolitano avrebbe agito anche su richiesta del boss Carmine Alfieri, al quale Boccia era legato, ricevendo 150 milioni insieme con il comitato di gestione. Successivamente Gesuè avrebbe imposto un'ulteriore tangente di 300 milioni per mantenere la convenzione.(ANSA).
RED 07-FEBBRAIO-95 17:20

CAMORRA: PROCESSO GAVA A NAPOLI, RELAZIONE PM
(ANSA) - NAPOLI, 16 APRILE - Ad un convegno sulla criminalità organizzata tra il pubblico erano presenti anche i boss Carmine Alfieri e Pasquale Galasso, come testimoniano alcune fotografie sequestrate dagli inquirenti della Dda di Napoli. ''Intervennero come autorevoli esperti, due tecnici della materia, insomma'', ha commentato con sarcasmo il pm Giovanni Melillo che ha citato l'episodio durante la relazione introduttiva, nell'aula bunker di Poggioreale, del processo al clan Alfieri nel quale è imputato di associazione mafiosa anche l'ex ministro degli Interni Antonio Gava. Il convegno - ha ricordato il pm – si svolse nell'81 a Cicciano, nel Napoletano, con la partecipazione di Gava e dell'ex senatore democristiano Francesco Patriarca, anch'egli imputato al processo in corso davanti alla prima sezione della Corte di Assise di Napoli. Ad organizzare il convegno fu Raffaele Rosario Boccia, titolare dell'istituto scolastico privato ''Settembrini'' più volte finito al centro di inchieste sulla camorra. Nella loro relazione i pm Melillo e Paolo Mancuso hanno illustrato, in particolare, lo scontro tra cutoliani e Nuova Famiglia caratterizzato da una serie impressionante di omicidi, accennando al sistema di collusioni con esponenti politici e apparati dello Stato che avrebbe favorito le attività criminali. (SEGUE).
LN 16-APRILE-96 16:32

CAMORRA: PROCESSO GAVA A NAPOLI, RELAZIONE PM (2)
(ANSA) - NAPOLI, 16 APRILE - Un tema, quello delle collusioni, che sarà affrontato più dettagliatamente dai pm nell'udienza di domani. I pm, nella loro relazione, sono partiti dagli anni '70 quando i clan, impegnati all'epoca nel contrabbando di sigarette, entrarono in contatto con i boss della mafia siciliana che venivano inviati in soggiorno obbligato nei comuni della Campania. Dopodiché i magistrati sono passati ad esaminare le varie fasi della guerra tra la ''Nco'' e gli altri clan (tra i quali gli esponenti dei clan che vengono ora processati: Alfieri, Galasso, Moccia, Fabbrocino) che si consorziarono nella ''Nuova Famiglia''. A far elevare il livello dello scontro - hanno osservato Mancuso e Melillo - furono gli omicidi, ad opera dei cutoliani, di parenti di boss della Nf con  ruoli di rilievo nelle organizzazioni. La risposta fu durissima e gli omicidi si contarono a centinaia (nel solo periodo tra l'81 e l'83 oltre 700 morti nelle sole province di Napoli e Caserta). ''Per anni nessuno dei capi fu inquisito - hanno detto i pm - mai ci fu una efficace azione repressiva da parte dello Stato''. Uno dei compiti dell'accusa - hanno annunciato i pm - sarà quello di dimostrare quali furono gli ''ostacoli'' all'azione repressiva e cioè ''le collusioni con le istituzioni su cui il clan Alfieri poteva contare''. (SEGUE).
LN 16-APRILE-96 16:34

CAMORRA: PROCESSO GAVA A NAPOLI, RELAZIONE PM (3)
(ANSA) - NAPOLI, 16 APRILE - I sostituti della Dda Mancuso e Melillo hanno individuato quale ''momento emblematico'' dei rapporti di collusione tra camorra e pezzi dello Stato le trattative per la liberazione dell'assessore democristiano Ciro Cirillo, rapito nell'81 dalle Br. In questo caso furono i cutoliani a rispondere alle richieste di ''esponenti dei servizi e di persone vicine a Gava'' per favorire il rilascio di Cirillo. La ''contropartita promessa'' fu, secondo l'accusa, la ''gestione concordata degli appalti della Ricostruzione del dopo terremoto dell'80''. Qui interviene un secondo ''pilastro'' della ricostruzione fatta dai pm: l'omicidio del luogotenente di Cutolo, Vincenzo Casillo, morto nell'esplosione della sua auto nell'83 a Roma. Con tale delitto il clan Alfieri, mostrando la propria forza nei confronti dei cutoliani, si propose come interlocutore dei politici per la gestione del potere e dei profitti illeciti. L' ''affermazione militare'' del clan Alfieri si realizzò con l'eliminazione fisica degli avversari, decimati anche dagli arresti eseguiti dalle forze dell'ordine. A consentire la ricostruzione degli eventi - hanno ricordato i pm - sono state le rivelazioni dei pentiti, primo tra i quali Pasquale Galasso che ''ha superato le reticenze iniziali, dovute al tentativo di tenere fuori i propri familiari''. Un suo fratello, Domenico, ha oggi annunciato la propria dissociazione. (ANSA).
LN 16-APRILE-96 16:35

AVVOCATO ACCUSATO MILLANTATO CREDITO: UDIENZA PRELIMINARE
(ANSA) - NAPOLI, 22 APRILE - È cominciata oggi, davanti al gip Luigi Esposito, l'udienza preliminare nei confronti dell'avvocato Luigi Iossa, ex esponente del Pci, accusato di millantato credito perché avrebbe ricevuto 20 milioni dal titolare dell'istituto ''Settembrini'' di Poggiomarino (Napoli) ''promettendo di intervenire sui componenti del proprio partito che stavano valutando l'offerta di locazione della sede di Cicciano dell'istituto per situarvi il liceo scientifico Medi''. La vicenda risale al dicembre 1985 e l'indagine è scaturita dalle recenti dichiarazioni del titolare della scuola privata, Raffaele Rosario Boccia, coinvolto in diverse inchieste. Secondo quanto riferito ai magistrati, in seguito alla chiusura della sede di Cicciano dell'istituto, Boccia avrebbe tentato di affittare l'immobile alla Provincia di Napoli che cercava locali per il liceo scientifico statale ''Medi''. La sua offerta di locazione, che venne avanzata dopo colloqui con diversi esponenti della corrente gavianea della Dc - alla quale Boccia era legato - prevedeva un canone di un miliardo e mezzo l'anno. In seguito ad un parere contrario espresso della Commissione consiliare della Pubblica Istruzione della Provincia, Boccia ha affermato di ''aver contattato l'avvocato Iossa, con il quale vi erano rapporti di amicizia perché in passato è stato consigliere comunale di Poggiomarino''. (SEGUE).
XOR 22-APRILE-96 18:20

AVVOCATO ACCUSATO MILLANTATO CREDITO: UDIENZA PRELIMINARE (2)
(ANSA) - NAPOLI, 22 APRILE - Il penalista, secondo quanto dichiarato, gli avrebbe dato appuntamento ''a Castelcapuano'', dove al termine di un colloquio gli avrebbe chiesto 50 milioni.''Ottenni la riduzione a 20 milioni - ha riferito Boccia - e li consegnai in due volte all'avvocato Iossa nel corso di successivi incontri a Castelcapuano''. Il titolare del ''Settembrini'' aggiunge che ''non avendo ottenuto nulla'', si lamentò con il legale il quale, in occasione di un appuntamento nella biblioteca di Castelcapuano, gli restituì il danaro. ''Iossa mi disse che un imprenditore come me non doveva comportarsi in quel modo - dice Boccia - aggiungendo che prima o poi avrei avuto bisogno del Pci e dunque quel denaro poteva essere lasciato in conto''. Nel corso dell'inchiesta sono stati interrogati, tra gli altri, l'ex consigliere provinciale Maria Fortuna Incostante, attuale assessore comunale, che ha negato di aver ricevuto pressioni da qualcuno per la locazione della sede dell'istituto privato, e l'ex parlamentare della Dc Alfredo Vito il quale ha confermato che Boccia aveva chiesto l'appoggio di alcuni esponenti della Dc. Nei confronti di Boccia l'avvocato Iossa ha presentato una denuncia per calunnia, per la quale la procura ha chiesto l' archiviazione. I difensori del legale si sono opposti a tale richiesta. La prossima udienza preliminare è fissata il 30 aprile. (ANSA).
XOR 22-APRILE-96 18:21

AVVOCATO ACCUSATO MILLANTATO CREDITO: DIFENSORI
(ANSA) - NAPOLI, 23 APRILE - Gli avvocati difensori del penalista Luigi Iossa hanno diffuso una nota riguardante il procedimento che vede Iossa, ex esponente del Pci, accusato di millantato credito sulla base delle dichiarazioni di Raffaele Rosario Boccia titolare dell'istituto privato ''Settembrini''.
Secondo l'accusa l'avvocato avrebbe chiesto 20 milioni allo stesso Boccia promettendo di intervenire sui componenti del proprio partito per favorire l'affitto di una sede dell'istituto da parte della Provincia. Nel documento i legali Claudio Davino e Saverio Senese rendono noto di ''aver ricevuto incarico di denunciare alla procura di Salerno eventuali reati nei quali potrebbero essere incorsi i pm di Napoli Paolo Mancuso, Filippo Beatrice e Antonio Laudati''. I difensori infatti affermano che ''Boccia è un pluripregiudicato attualmente imputato in concorso con esponenti della camorra come Alfieri e Galasso e con la parte deviata della corrente dorotea della Dc''. ''Le sue dichiarazioni - aggiungono - rese nel '93, non furono ritenute idonee a determinare l'incriminazione dell'avvocato Iossa fino al '95, anno in cui lo stesso Iossa ha denunciato Boccia per calunnia''. Gli avvocati sottolineano che ''nell'85 Iossa si costituì parte civile in un procedimento contro Boccia'' e che lo stesso penalista ''ha offerto prove della calunniosità delle accuse sulle quali la procura di Napoli non ha ritenuto di svolgere alcuna indagine''. (ANSA).
XOR 23-APRILE-96 19:09

CAMORRA: PROCESSO GAVA, L'UDIENZA
(ANSA) - NAPOLI, 23 APRILE - Si è conclusa oggi la relazione introduttiva del pm al processo nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Antonio Gava, di altri quattro ex parlamentari e di numerosi esponenti del clan Alfieri, per le collusioni tra camorra e istituzioni. Il pubblico ministero ha ricostruito, in particolare, il ruolo di Gava che ha definito ''un arbitro della politica in Campania che è sceso a patti con le organizzazioni malavitose''. In aula l'accusa ha trasportato i 75 ''faldoni'' che contengono le migliaia di atti di cui si compone il procedimento. Secondo la procura vi sarebbe stata ''identificazione degli uomini di Alfieri con gli uomini di Gava'', attraverso i quali la camorra sarebbe riuscita a controllare i comuni Vesuviani e le istituzioni locali. Il pm si è poi soffermato sui rapporti intercorsi tra Gava e Raffaele Rosario Boccia, titolare dell'istituto scolastico privato ''Settembrini'' di Poggiomarino (il paese natale di Pasquale  Galasso, anch'egli imputato e ''pentito''). Boccia avrebbe fatto da tramite tra esponenti della camorra e rappresentati politici, tra i quali, oltre lo stesso Gava, l'ex senatore democristiano Francesco Patriarca. I contatti tra politica e criminalità si sarebbero ''saldati'' in occasione delle trattative per la liberazione dell'ex assessore regionale della Campania Ciro Cirillo, rapito dalle Brigate Rosse nell'81. (SEGUE).
XOR 23-APRILE-96 19:04

CAMORRA: PROCESSO GAVA, L'UDIENZA (2)
(ANSA) - NAPOLI, 23 APRILE - La ''colletta'' eseguita tra imprenditori campani per raccogliere i fondi necessari a pagare il riscatto, ha ricordato il pm, venne organizzata da Gava e dall'ex parlamentare Raffaele Russo. Furono messi insieme circa tre miliardi, che vennero divisi tra la camorra che faceva capo boss Raffaele Cutolo e le Br. Il ''potere'' del clan Alfieri, ha sottolineato l'accusa, aumentò in seguito all'omicidio, avvenuto a Roma nell'83, del ''luogotenente'' di Cutolo, Vincenzo Casillo. A questo proposito il pm ha esposto alcune considerazioni affermando che ''le conclusioni dovranno trarle i giudici''. ''All'inizio degli anni '80 - ha detto il pm - Alfieri cercava senza successo Casillo per vendicare l'omicidio, organizzato dai cutoliani, di Salvatore Alfieri''. ''Di punto in bianco - ha proseguito - Pino Cillari, uomo dei cutoliani, rivela a Galasso dove si nasconde Casillo''. ''Si sa per certo - ha concluso il pm - che sia Casillo che Cillari erano in contatto con i servizi segreti e si sa che Casillo, nel periodo precedente alla sua morte, stava eseguendo pressioni su Gava per indurlo a rispettare i patti presi con Cutolo in cambio dell'intervento del boss per la liberazione di Cirillo, democristiano della corrente gavianea''. Nelle prossime udienze i giudici della prima sezione della Corte d'Assise, presieduti da Omero Ambrogi, ammetteranno le fonti di prova citate dall'accusa e i testimoni sia del pm che della difesa. (ANSA).
XOR 23-APRILE-96 19:05

CAMORRA: PROCESSO GAVA; L' UDIENZA DI OGGI
(ANSA) - NAPOLI, 7 MAGGIO - I pubblici ministeri Giovanni Melillo e Paolo Mancuso hanno depositato oggi, nel corso del processo nei confronti dell' ex ministro dell' Interno Antonio Gava e di altri quattro ex parlamentari e 76 esponenti del clan Alfieri, le foto che ritraggono i boss Carmine Alfieri e Pasquale Galasso ad un convegno - organizzato all' inizio degli anni Ottanta - dal titolare dell' istituto scolastico ''Settembrini'' di Poggiomarino, Raffaele Rosario Boccia. Alle foto l'accusa aveva fatto riferimento nel corso della relazione introduttiva, dicendo di voler dimostrare il ''forte collegamento'' tra Boccia, i boss Alfieri e Galasso e Gava. Gli avvocati difensori dell' ex ministro fecero però rilevare che nelle foto, scattate in occasione di un congresso sulla criminalità organizzata, non compariva Antonio Gava. Dalle immagini depositate oggi non risulta la presenza dell' ex ministro. Tuttavia i pm hanno sostenuto che ''i rapporti consolidati e dimostrati tra Boccia e Gava'', sono comunque tali da far ritenere ''sussistenti'' anche i contatti con esponenti del clan. Nel corso dell' udienza di oggi gli avvocati hanno concluso le loro richieste di ammissione dei mezzi di prova a discarico e il presidente della Corte di Assise, Omero Ambrogi, ha rinviato al 21 maggio prossimo le decisioni riguardanti sia le prove della difesa, sia quelle dell' accusa. (ANSA).
XOR-YIX 07-MAGGIO-96 13:53

CAMORRA: ''DIPLOMIFICIO'' NEL NAPOLETANO: DENUNCIATI GIUDICI
(ANSA) - NAPOLI, 6 AGOSTO - Un esposto alla procura della Repubblica di Salerno è stato presentato dal professor Massimo
Albergamo
, il docente di matematica che negli anni scorsi denunciò la ''vendita'' dei diplomi di maturità nell'istituto privato ''Settembrini'' di Poggiomarino, in provincia di Napoli.
A quanto si è appreso l'esposto è stato inviato a Salerno in quanto il prof. Albergamo avrebbe chiamato in causa i magistrati napoletani che si occuparono del procedimento sul ''Settembrini'', sia per quanto riguarda la conduzione delle indagini sia per i presunti ritardi nella celebrazione del dibattimento. Il principale imputato, Rosario Raffaele Boccia - titolare del Centro scolastico privato - venne arrestato negli anni scorsi nell'ambito dell'inchiesta sulle attività del clan Alfieri. L'esposto di Albergamo, secondo indiscrezioni trapelate in ambienti giudiziari, sarebbe stato affidato al pm della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Salerno, Ennio Bonadies, che già nei mesi scorsi si era occupato delle presunte collusioni tra giudici e camorristi nell'ambito dell'inchiesta scaturita dalle rivelazioni del pentito Galasso. Secondo il docente, che subì minacce di morte e per un periodo fu protetto dalle forze dell'ordine, gli inquirenti napoletani ''avrebbero tenuto fuori dall'indagine i funzionari del ministero della PI coinvolti''. (SEGUE).
LN-YIX 06-AGOSTO-96 16:25

CAMORRA: ''DIPLOMIFICIO'' NEL NAPOLETANO: DENUNCIATI GIUDICI (2)
(ANSA) - NAPOLI, 6 AGOSTO - Inoltre Albergamo ha invitato il pm di Salerno a indagare sui ritardi nella celebrazione del processo a carico di Boccia e di numerosi docenti del ''Settembrini'', imputati di associazione per delinquere e falso. Il prof. Albergamo, in particolare, nel luglio del 1983 riferì che docenti delle Commissioni di esame e funzionari del ministero delle Pubblica istruzione, erano stati corrotti con somme di denaro e regali per favorire la promozione degli allievi. All'Istituto ''Settembrini'' si sono diplomati, tra gli altri, Rosetta Cutolo, sorella del boss della ex NCO Raffaele Cutolo, e il fratello del capoclan Antonio Bardellino, ucciso negli anni scorsi in Brasile. (ANSA).
LN-YIX 06-AGOSTO-96 16:26

CAMORRA: GAVA PER LA PRIMA VOLTA IN AULA AL PROCESSO ALFIERI
(ANSA) - NAPOLI, 23 APRILE - L' ex ministro degli Interni Antonio Gava si è presentato oggi per la prima volta nell'aula bunker di Poggioreale dove si sta svolgendo il processo nei suoi confronti per le presunte collusioni con il clan di Carmine Alfieri. Il procedimento vede imputati tra gli altri quattro ex parlamentari e sessantotto esponenti del clan. L' ex ministro, accompagnato dal suo difensore, avvocato Eugenio Cricrì, non è stato sentito oggi e probabilmente renderà dichiarazioni in una delle prossime udienze.
Gava è rimasto nell' aula bunker di Poggioreale per circa tre ore durante la deposizione, tra gli altri, di Francesco Alfieri, il cugino di Carmine Alfieri recentemente arrestato nell' ambito di un diverso procedimento.
Il pm ha chiesto a Francesco Alfieri quali fossero i suoi rapporti con esponenti politici della Democrazia Cristiana e di altri partiti degli anni scorsi. Alfieri ha risposto che non ha mai invitato esponenti politici nella sua villa a Saviano di Nola, ma che erano gli stessi politici a presentarsi in occasione delle elezioni. ''Questo perché - ha detto Alfieri - io ero benvoluto e per questo la gente votava per chi gli suggerivo io''. (SEGUE).
XOR/CC 23-APRILE-97 17:49

CAMORRA: GAVA PER LA PRIMA VOLTA IN AULA AL PROCESSO ALFIERI (2)
(ANSA) - NAPOLI, 23 APRILE - Nel corso dell'udienza sono stati interrogati anche l' ex titolare dell' istituto scolastico privato Settembrini di Poggiomarino, Raffaele Rosario Boccia, e l' ex dirigente del Banco di Napoli, Pasquale Acampora. La Corte ha invece rinviato al 29 aprile l' interrogatorio dei collaboratori di giustizia Gaspare Mutolo e Carmine Schiavone. Il 6 maggio comincerà l' interrogatorio del pentito Pasquale Galasso.
La presenza dell' ex ministro Gava oggi in aula, secondo quanto riferito dal suo avvocato, non è stata motivata da nessuna ragione in particolare. ''Gava ha sempre detto – ha ricordato il difensore - che era suo interesse presenziare ai processi nei suoi confronti. Finora non ne aveva avuto la possibilità a causa della malattia che lo affligge''. (ANSA).
XOR/CC 23-APRILE-97 17:50

DISASTRO CAMPANIA: 'RE' DEI DIPLOMI, 'NON VOGLIONO MIO AIUTO' (DI PASQUALE FAIELLA)
(ANSA) - SARNO (SALERNO) - Nel suo passato c'è anche un arresto e coinvolgimenti in inchieste sfociate poi in processi su camorra e politica. Ma si ritiene lo stesso ''al di sopra di ogni sospetto'' e ha deciso  di ''mettere a disposizione della gente di Sarno 65mila metri quadrati di terreno guadagnati e 'sudati', Galasso (l'ex boss ora pentito, ndr) permettendo, che aveva tentato di uccidermi più di una volta''. ''Se l'ho fatto non è soltanto per guadagnarci 'una 100 mila lire', ma perché ho tanti amici tra quella gente e molti si sono rivolti a me in questi giorni difficili''. A parlare è Raffaele Rosario Boccia, 49 anni, proprietario di un esteso complesso residenziale a Sarno, in località ''Le Foci'' noto nella zona come ''Fab'' (Fattoria agricola Boccia), che lo stesso Boccia aveva ''offerto'' nei giorni scorsi all'amministrazione di Sarno per accogliere gli sfollati dell'alluvione, ricevendo una risposta negativa.
Boccia, ex titolare di un istituto parificato di Poggiomarino, il ''Settembrini'' dove si diplomarono l'ex boss e ora pentito Pasquale Galasso, il fratello del capoclan Antonio Bardellino, la sorella di Raffaele Cutolo, Rosetta, è imputato in un inchiesta su ''diplomi facili'' ed è testimone nell'ambito del processo ad Antonio Gava sulle collusioni tra politica e camorra in corso a Napoli. (SEGUE).
YIX 15-MAGGIO-98 18:48

DISASTRO CAMPANIA: 'RE' DEI DIPLOMI,'NON VOGLIONO MIO AIUTO' (2)
(ANSA) - SARNO (SALERNO), 15 MAGGIO - ''Volevano requisire il mio complesso residenziale - dice Boccia - volevano una relazione dall'ufficio tecnico erariale per stabilire le tariffe da pagare in caso di accoglimento degli sfollati dopo che, mi risulta, volevano fittare appartamenti mettendosi d'accordo con i proprietari. Mi stava bene tutto, l'ho detto al sindaco: fate quello che volete. Non ho scheletri nel mio armadio, gli armadi li ho aperti tutti. Rosario Boccia, dopo aver contattato, a suo dire, il sindaco e aver parlato anche con il prefetto di Salerno, si è sentito rispondere che ''non se ne faceva più nulla''. ''Mi hanno detto che il complesso residenziale di mia proprietà è in una zona considerata a rischio, ma proprio per aver costruito in zona posso assicurare tutti che non ci sono pericoli di smottamenti: non vorrei ci fossero altre motivazioni a non voler utilizzare il mio complesso residenziale, che è l'unico nel raggio di 30 chilometri. Mi sento legato alla gente di Sarno, perciò ho deciso di rendere pubblica la mia offerta''.
Rosario Boccia, secondo la relazione della pubblica accusa, nell'ambito del processo Gava, avrebbe fatto da tramite tra camorristi ed esponenti politici, tra i quali, oltre lo stesso Gava, anche l'ex senatore dc Francesco Patriarca. (SEGUE).
YIX 15-MAGGIO-98 18:53

DISASTRO CAMPANIA: 'RE' DEI DIPLOMI, 'NON VOGLIONO MIO AIUTO' (3)
(ANSA) - SARNO (SALERNO), 15 MAGGIO - ''Sono soltanto un testimone - si difende Boccia - sono solo testimone nel processo Gava, poi ho altri problemi che sto cercando di risolvere. Non voglio creare polemiche, non voglio creare problemi ad alcuno. Ora sono solo un proprietario di immobili, il discorso scolastico è finito per sempre, vivo ora per risolvere i miei problemi legali e anche fiscali. Volevo soltanto dare una mano agli amici e alla gente di Sarno. Se io fossi non la persona per bene che reputo di essere, ma fossi l'ultimo dei delinquenti e avessi l'acqua per dissetare il mio prossimo, probabilmente qualcuno si dovrebbe porre il problema di venirmela a chiedere''. (ANSA).
YIX 15-MAGGIO-98 18:55