GENTILE DIRETTORE, ti giro una vicenda molto importante di cronaca giudiziaria che non viene seguita dai media e non ne capisco la ragione. Fanno eccezione L'Espresso con un articolo di Rosaria Capacchione e l’agenzia Agi che con i giornalisti Lucia Licciardi e Luca Leva ha dedicato alle indagini un’inchiesta documentata.
Davanti alla seconda sezione della Corte di assise del tribunale di Napoli (presidente Concetta Cristiano, giudice a latere Paola Scandone) sono |
Ammendola di Maddaloni, difeso dall’avvocato Claudio Davino, il vice presidente Michele Rinaldi di Salerno, Massimiliano Mariano di Castellamare di Stabia e Giampaolo Testa di Avellino.
Gravissime le accuse a loro carico: avere costituito una associazione finalizzata all’eversione dell’ordine democratico e al terrorismo, alla propaganda e all’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica.
In effetti, secondo la Procura di Napoli, i quattro, attualmente tutti detenuti presso il carcere di Secondigliano, mentre un quinto, Fabio Colarossi, ha l’obbligo di dimora, facevano proselitismo e propugnavano, soprattutto attraverso il proprio sito, Ordine di Hagal, e un canale Telegram, la realizzazione di atti di terrorismo, l’odio razziale e la negazione della Shoah. Tra i progetti a cui stavano lavorando c'erano un attentato alla caserma dei carabinieri di Marigliano e l’esplosione di una bomba in un centro commerciale.
All’ultima udienza tenuta il 20 settembre c’è stato il controesame di Antonio Bocelli, dirigente della Digos di Napoli. |