Peculato all'Agcom: procura
ferma, prescrizione più vicina

SULLE DISINVOLTE OPERAZIONI del presidente e di alcuni commissari dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in carica fino al marzo 2005, il gip del tribunale di Napoli Alberto Vecchione aveva ordinato al pubblico ministero nuove indagini da chiudere entro il 20 settembre 2006; il termine è scaduto da quasi un anno, ma dalla procura non

arrivano segnali.
Il gip aveva anche ordinato al pm di “procedere all’iscrizione nel registro ex articolo 335 del codice di procedura penale in relazione all’ipotesi di reato di cui all’articolo 314 del


Enzo Cheli, Alessandro Luciano, Alfredo Meocci e Antonio Pilati

codice penale (il peculato, con pena prevista dai tre ai dieci anni di reclusione, ndr) degli indagati Cheli Enzo, Pilati Antonio, Meocci Alfredo e Luciano Alessandro”.
“In base al codice,– dichiara a Iustitia l’avvocato Claudio Farenga, che con Emanuela Perazzoli e Carminantonio Del Plato, assiste l’avvocato Fabio Salvadori, dipendente dell’Agcom, vittima di una prolungata azione di mobbing - non possiamo sapere se c’è stata l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex presidente e degli ex commissari; possiamo però chiedere se le integrazioni chieste dal gip sono state finalmente fatte. Anche perché il quadro nel suo complesso è stato definito con chiarezza da cinque anni di indagini condotte dal primo pubblico ministero, Luigi Gay, e dal lavoro svolto dal giudice Vecchione. Da molti mesi il fascicolo è sul tavolo del sostituto procuratore Giuseppe Amodeo: ad aprile abbiamo depositato un’istanza per “la sollecita definizione del procedimento”; a maggio sono stato in procura e il pm mi ha detto: “Sto studiando il fascicolo, effettivamente il gip ci ha assegnato un compito (undici mesi prima, ndr), siamo in dirittura d’arrivo;


Luigi Gay e Giovandomenico Lepore

sono tornato il 28 luglio e il sostituto mi ha fatto dire dal suo assistente che non poteva essere disturbato. L’ultimo tentativo l’ho fatto il 6 agosto, in compagnia di Scipione Del Vecchio, legale di La Spezia difensore di Lucrezia Baldassarre, funzionaria dell’Agcom che come l’avvocato Salvatori è in causa con l’Authority per mobbing.

Nell’ufficio di Amodeo abbiamo trovato un procuratore onorario che ci ha detto di non sapere dove si trovasse il sostituto. Dopo il 15 settembre andrò a chiedere notizie al procuratore Giovandomenico Lepore”.
Va avanti con i suoi tempi la procura di Napoli, spedita cammina invece la prescrizione dei reati.