Tgr web: no secco,
poi sì a maggioranza

IL 4 APRILE a via Marconi si tiene un’assemblea affollata (partecipa oltre la metà dei quarantaquattro giornalisti in organico) per discutere della proposta Rai, girata a tutte le sedi regionali, di avviare un sito del tg campano. I lavori, coordinati da Gianni Occhiello, si aprono con l’intervento dei componenti del comitato di redazione (Rino Genovese, Vincenzo Perone, Guido Pocobelli Ragosta) che illustrano la proposta dell’azienda: non ci sarà una struttura dedicata solo al web; in un primo momento era stata ipotizzata una copertura dalle 8 alle 20, poi ci si è resi

conto che si sarebbe trattato di un on line largamente monco, da qui la decisione di lasciare libertà di gestione a tutte le sedi regionali; nessun aumento economico, ma la promessa di tre promozioni: un vice redattore capo e due capi

Luciano Flussi (*) e Vincenzo Morgante

servizio. Partono gli interventi e sono tutti molto critici verso una operazione che partirebbe al buio senza nessuna garanzia di poter realizzare un prodotto di qualità. Nessuno prende la parola in favore dell’avvio del sito. Parte ed è accolta la proposta di organizzare un referendum per far esprimere tutti i giornalisti della redazione; intanto viene approvato all’unanimità un documento durissimo nei confronti dei vertici di viale Mazzini: “l’assemblea ritiene le proposte dell'azienda inadeguate e inaccettabili perché in totale assenza di un progetto editoriale e degli opportuni investimenti in termini di uomini e mezzi”. E ancora: le proposte dell'azienda sono “inadatte ad assicurare un prodotto che risponda allo standard qualitativo e alla funzione di servizio pubblico radiotelevisivo della Rai”.
Una bocciatura senza appello agitando il vessillo della qualità. Posizione pienamente condivisibile se venisse dalla redazione della Cnn, l’emittente televisiva di Atlanta fondata da Ted Turner, o dai giornalisti dell’inglese Bbc, che ha come direttore generale Tony Hall. Il vessillo viene invece agitato a Fuorigrotta dove, lo sanno bene i telespettatori della Campania, non c’è un’attenzione spasmodica al rigore, alla completezza, alla tempestività e all’aggiornamento dell’informazione, carenze costanti da attribuire innanzitutto alla gestione evanescente del responsabile dei servizi giornalistici Antonello Perillo e del vicario Procolo Mirabella. Carenze che comunque non sembrano turbare il direttore della Testata giornalistica regionale Vincenzo Morgante, né

Procolo Mirabella e Antonello Perillo

Carlo De Blasio, vice direttore delegato a seguire i tg delle sedi del Mezzogiorno.
Risparmiamo, per una volta, ai lettori il consueto elenco delle doglianze sul livello dell’informazione della Rai in Campania e torniamo alla proposta

del sito regionale. Abbiamo visto il giudizio tranchant dell’assemblea e passiamo ora alla fase due con il referendum con urne aperte il 9 e 10 aprile. La campagna per il voto è stata da qualcuno resa calda ipotizzando anche che si trattasse di una specie di fiducia su Perillo. Conclusione: la redazione che pochi giorni prima era compatta nella richiesta di garanzie per la “qualità” si è spaccata con ventuno favorevoli al varo del web e diciotto contrari. Sui quarantatré aventi diritto al voto (è esclusa Luigia Sorrentino da un anno distaccata da Roma) soltanto in quattro si sono tenuti lontani dalle urne; tra questi, correttamente, Carlo Verna, ex vice direttore e dallo scorso ottobre presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, mentre, timoroso di una ‘bocciatura’, ha riempito la scheda Perillo violando una tradizione consolidata che vede i capi non partecipare alle consultazioni. Dopo il referendum il cdr ha già avuto un primo incontro a Roma con Luciano Flussi, responsabile delle Risorse umane dell’azienda; ne seguirà un secondo per definire nel dettaglio l’operazione web che dovrebbe partire entro l’autunno. Intanto ha incassato la disponibilità dei dirigenti Rai, per ora soltanto orale, su tre punti: quando, tra un anno, Mirabella andrà in pensione il nuovo vicario verrà scelto all'interno della redazione; le promozioni di un capo servizio a vice redattore capo e di un redattore ordinario a capo servizio; l'assunzione di un giornalista specializzato nell’on line.


(*) Da www.rai.it