L'attacco di Majore
e la risposta del cdr

Majore, non ci sarà 'separazione' tra Il Mattino e Napoli
Nuova sede non indebolirà rapporto storico con città
(ANSA) - ROMA, 23 APRILE - "Parlare di separazione dalla città
mi sembra oggettivamente eccessivo" dice, del progetto per il quotidiano Il Mattino di lasciare la sede di via Del Chiatamone, l'amministratore delegato di Caltagirone Editore, Albino Majore.
Parlando all'assemblea degli azionisti ha indicato i risparmi legati al cambio di sede in circa 700 mila euro l'anno. E a margine dell'assemblea ha ribadito: "è un giornale del 1892, ha 126 anni di storia, è passato dall'Angiporto Galleria a via Chiatamone": con il trasferimento della sede "non vedo nulla di cambiato e vedo come strumentale ogni affermazione contraria.
Non si interrompe questo rapporto con la città". Per l'ad di Caltagirone Editore è stata "abbastanza fuori misura" la reazione dei giornalisti del quotidiano come espressa dal comitato di redazione. "Attribuisco l'approccio negativo del cdr al trasferimento - dice - ad una eccessiva affezione al tradizionale posto di lavoro. Noi non andiamo in qualche frazione disagiata del Napoletano, andiamo al Centro Direzionale: la fermata della metropolitana è a 50 metri. Non è un centro deserto: nella nostra stessa torre c'e' l'Agcom. Ci sono preziosi e importanti brand che occupano spazi". E aggiunge: "è stata bizzarra la coincidenza non voluta tra l'articolo in prima pagina del vicedirettore del Mattino che criticava la predisposizione italiana e in particolare meridionale ad avere il lavoro comodo sotto casa e la grande e eccessiva lamentazione, a mio avviso, del cdr". (ANSA).
RUB/MRS 23-APRILE-18 14:49

Majore, non ci sarà 'separazione' tra Il Mattino e Napoli (2)
(ANSA) - ROMA, 23 APRILE - All'amministratore delegato di
Caltagirone Editore, Albino Majore, risponde con una nota il Cdr: "la redazione de Il Mattino è in stato di agitazione, come deciso all'unanimità dall'assemblea all'indomani della comunicazione al Cdr della decisione di trasferire la sede del quotidiano al Centro direzionale da quella storica di via Chiatamone, apprende dalle agenzie che la sua reazione sarebbe stata 'abbastanza fuori misura' e dettata da 'lamentazione ed eccessiva affezione al posto di lavoro'. Parole dell'amministratore delegato della Caltagirone Editore Albino Majore che parla anche di 'bizzarra coincidenza' con una articolo in prima pagina sulla 'predisposizione italiana e in particolar modo meridionale ad avere il lavoro sotto casa'.
La redazione, reduce dal forte 'dimagrimento' dei prepensionamenti, ha ribadito appena ieri notte che cosa significhi per essa 'affezione al posto di lavoro', ovvero dedizione estrema al proprio lavoro e non luogo di lavoro, in modo da portare in edicola un prodotto frutto di sacrifici e duro impegno sino a notte inoltrata. Abbandonare una sede storica come quella di via Chiatamone, entrata nella letteratura anche cinematografica, non può essere considerato un semplice trasloco. Né si può negare la minore centralità geografica e culturale del centro direzionale, in cui la stragrande maggioranza di uffici chiude alle 18, lasciando la zona deserta. La questione principale che il Cdr, su mandato unanime dell'assemblea, ha posto all'azienda è anzitutto quella della sicurezza per i giornalisti che andranno via dalla torre in orari ben diversi da quelli degli altri uffici. Per questo avevamo richiesto di compiere un primo sopralluogo con i responsabili dell'azienda, per questo, ricevutone un diniego, la redazione compirà il primo sopralluogo ufficiale nella sera/notte del 25 aprile. Questo per continuare ad avere reazioni 'misurate' alla questione, consapevoli dello stato delle cose, dei risparmi economici necessari, ma non ancora della praticabilità e della sicurezza della situazione. In attesa di approfondire tutto quanto e di aprire le trattative specifiche con l'azienda, il Cdr ribadisce lo stato di agitazione e dichiara, su mandato unanime dell'assemblea, un pacchetto di tre giorni di sciopero". (ANSA).
RUB/CN 23-APRILE-18 20:13