Licenziamento Dente,
a Napoli la competenza

A FINE GENNAIO la Corte di cassazione ha stabilito che il giudizio di merito per il licenziamento di Maurizio Dente, giornalista della redazione partenopea dell’Ansa guidata da Mario Zaccaria, si terrà davanti al giudice del lavoro del tribunale di Napoli.
La richiesta di spostare a Roma la sede del giudizio era stata avanzata dall’agenzia Ansa, assistita dall’avvocato Enzo Morrico, dopo aver incassato nel rito d’urgenza due cocenti sconfitte. La prima risale al 9 novembre 2006 quando il giudice del lavoro Gabriella Marchese, in merito al ricorso ex

articolo 700 presentato da Dente, assistito dagli avvocati Orazio Abbamonte e Maria Carmela Spadaro, decide l’immediata reintegrazione del giornalista nel suo posto di lavoro dal quale era stato allontanato con una lettera di licenziamento


Maurizio Dente e Maria Carmela Spadaro

firmata dall’amministratore delegato Mario Rosso il 28 luglio 2006. La seconda sconfitta è datata 27 dicembre 2006 quando il collegio (presidente Maria Della Rossa, giudici a latere Dario Simeoli e Luigi Ruoppolo, estensore) si pronuncia sul reclamo presentato dall’agenzia rigettandolo e condannando l’Ansa anche al pagamento delle spese.
Subito dopo la decisione sul reclamo i legali dell’agenzia cercano di spostare il giudizio a Roma, chiedendo al tribunale capitolino di riconoscere la legittimità delle sanzioni inflitte nel corso degli anni a Dente; in sostanza la materia del confronto è la stessa, viene modificata la forma. Per puntellare il trasferimento, l’Ansa sostiene che la presentazione effettuata a Roma è avvenuta prima che gli avvocati del giornalista  riproponessero il giudizio su Napoli. Nell’estate del 2007 il tentativo dell’Ansa trova un giudice a Roma, Salvatore Cirignotta, che solleva la questione di competenza davanti alla Corte di cassazione.
Dopo la decisione della Suprema corte, e poco meno di due anni di impasse, ora il giudizio riparte a Napoli e il fascicolo torna al giudice del lavoro Gabriella Marchese.