L'affare dei rifiuti

La morte improvvisa del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, che dal 1993 ha disvelato l’elenco degli omicidi, con i nomi degli esecutori, e i meccanismi dello smaltimento dei rifiuti tossici, ha creato sconcerto tra i giornalisti che seguono le vicende della Terra dei fuochi. E qualche cronaca ne ha risentito.
Il 22 febbraio il Tg3 diretto da Bianca Berlinguer nella edizione delle 19 affida il servizio a Romolo Sticchi che riporta le dichiarazioni del pentito: nel 1996 Schiavone “aveva parlato di rifiuti chimici, fanghi radioattivi, rifiuti altamente tossici; all'epoca era un affare da 600/700 milioni di lire al mese”.
Pochi minuti più tardi, alle 19,30, arriva la risposta del Tg campano di Antonello Perillo con il servizio affidato a Guido Pocobelli Ragosta e l’affare si ingrossa: “le rivelazioni choc sui rifiuti, un affare da 600/700 milioni al giorno”.
Ma i 600/700 milioni sono al mese o al giorno (che vuol dire 18/21 miliardi al mese)? La differenza non è da poco. Il giorno successivo il dubbio viene risolto dal Mattino che schiera sulla notizia i cronisti Claudio Coluzzi, Giuseppe Crimaldi, Daniela De Crescenzo, Leandro Del Gaudio e Gigi Di Fiore e i magistrati Federico Cafiero de Raho e Raffaele Cantone e conferma il dato fornito da Romolo Sticchi.

Francesco Toralta
 
Carmine Schiavone
Romolo Sticchi
Guido Pocobelli