Contratto. Nel giro delle visite alle associazioni stampa i vertici della Fnsi, il presidente Franco Siddi e il segretario generale Paolo Serventi Longhi, saranno a Napoli il 7 febbraio. Alle 10,30, all’hotel Alabardieri, a pochi passi da piazza dei Martiri, faranno il punto con i giornalisti della Campania sul difficile rinnovo del contratto nazionale di lavoro, per il quale i giornalisti italiani dallo scorso giugno hanno già fatto sette giorni di sciopero. L’appuntamento napoletano arriva pochissimi giorni prima della manifestazione che la Federazione della stampa ha organizzato per il 10 febbraio a Torino, in occasione dell’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali. L’appuntamento è per le 11 davanti alla sede del Lingotto dove si trovano le principali strutture organizzative delle Olimpiadi e il più importante dei media center dei giochi.
“Delegazioni di giornalisti provenienti da tutta Italia – è scritto in un comunicato della Fnsi -parteciperanno alla conferenza stampa che si terrà a Torino il 10 febbraio in occasione della giornata inaugurale dei Giochi olimpici invernali. La Federazione nazionale della stampa, che organizza la manifestazione insieme a tutte le associazioni regionali, ai gruppi di specializzazione e alle strutture di base, intende in questo modo informare l’opinione pubblica, i media e le migliaia di colleghe e colleghi di tutto il mondo, che saranno in Piemonte per raccontare i Giochi, sulla grave situazione delle vertenze per i contratti dei giornalisti italiani.
Il sindacato dei giornalisti, che non ha sottoscritto la cosiddetta “tregua sociale” proposta dal governo per le Olimpiadi, è impegnato in un massiccio sforzo di comunicazione sulle ragioni della protesta. I giornalisti italiani hanno già scioperato per sette giornate contro la dura posizione degli editori che si ostinano a respingere la richiesta di dare dignità e retribuzioni decenti a migliaia di collaboratori e precari. La Fnsi chiede inoltre di contrattare con le imprese le forme di flessibilità del lavoro giornalistico che gli editori vorrebbero introdurre nelle redazioni senza intese preventive. La Federazione degli editori, Fieg, continua invece a proporre l’utilizzo senza regole dei freelance e del sistema delle nuove flessibilità e pretende di imporre un nuovo regime retributivo per ridurre nei prossimi anni del 30-40% i salari. La Fieg ha inoltre deciso di attaccare l’intero sistema delle tutele dei giornalisti bloccando la riforma dell’Inpgi, impedendo l’estensione ai freelance e ai precari del Fondo complementare, riducendo le contribuzioni sia all’Inpgi, sia alla Cassa sanitaria Casagit e contrastando una modifica del sistema dell’accesso alla professione che sottragga loro il controllo delle assunzioni”.
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