Emozioni immutabili

Proprio quel giorno, il 22 agosto 1862, nei dintorni di Parigi madame Debussy era in travaglio per far nascere Claude, a Pamplona terra di tori stava per vedere la luce Eustaquio Ilundàin Esteban, che sarà cardinale sotto il pontificato di Pio XI, dalla Sicilia muoveva all’attacco di Roma il generale Giuseppe Garibaldi che verrà ferito a un piede sull’Aspromonte dalle schioppettate dell’esercito di Vittorio Emanuele II.
A Napoli, intanto, la leggenda popolare vuole che Antonio Sasso, esausto ma soddisfatto, avesse già terminato il travaglio e fosse in redazione sin dal mattino per organizzare il timone del secondo numero di un neonato quotidiano. Passano gli anni, ma le emozioni sono ancora palpitanti come il primo giorno di centocinquanta anni fa. E per festeggiare degnamente un percorso fatto di successi editoriali il Roma, guidato ancora da Antonio Sasso, celebra se stesso con una testata ingentilita da una coccarda, come quella dell’unità d’Italia, e impreziosita il 5 gennaio dagli auguri di Luigi Cesaro, che anche in questa circostanza non tralascia di sottolineare “ il lavoro puntuale e imbottante” della redazione del Chiatamone.
Con qualche mese di anticipo rispetto al compleanno (ma di questi tempi è meglio cautelarsi, con tutte le nubi che si addensano minacciose all’orizzonte) il quotidiano che fu di Achille Lauro (con Sasso finalmente praticante), poi di Pasquale Casillo (Sasso arriva al vertice nel 1992), poi di Giuseppe Tatarella (Sasso assume la guida del giornale nel dicembre ’96) ed ora di Italo Bocchino (Sasso conquista la direzione nel luglio del 2002 e non la molla più), esce con il tricolore che racchiude il numero 150. È un’emozione di date che si inseguono: fondazione 22 agosto 1862, coccarda di compleanno 22 agosto 2012 anticipata al gennaio 2012.
La data di pubblicazione degli auguri di Cesaro dice però 5 gennaio 2011. Ma le emozioni non hanno età. Restano immutabili. Come i direttori.

Abel Fonseca

 

Achille Lauro

Pasquale Casillo
Giuseppe Tatarella
Italo Bocchino