Il buon Leandro Del Gaudio si fa paladino dei cattivi debitori chiedendo una proroga per i pagamenti degli assegni postdatati allo scopo di evitare la “messa in protesta” (come dice testualmente nell’articolo da lui siglato nel Mattino del 21 marzo a pagina 27, nella cronaca guidata da Pietro Perone). Scrive proprio così: “messa in protesta” al femminile quando invece andrebbe usato il termine tecnico maschile “protesto”.
Una scivolata, e ormai non sorprende più dalle parti del Centro Direzionale, che fa venire in mente quelle popolane che sbagliano la vocale finale “teng rui figli partite ive” oppure “maritm sta a cassa integrale”.
Il dato più grave però è che nell’articolo non viene evidenziata l’illegalità dell’utilizzo dell’assegno postdatato che, nel quotidiano, sostituisce la cambiale per non pagare il costo dei bolli dovuti allo Stato ma rimane pur sempre un mezzo contra legem. E chest'è. |