Sono 54 milioni gli studenti drogati

Con un titolo del 23 marzo 2007 è entrato di diritto nel pantheon dei padri nobili del giornalismo italiano, accanto a Montanelli e Bocca, e nella storia del costume del nostro Paese scrutata dall’osservatorio privilegiato del mestiere più bello e difficile del mondo: ‘Ortolano violentato da un finocchio’.
La testata (nello stomaco, negli occhi e nel cuore) è Le Cronache, quotidiano di Salerno diretto con malcelato orgoglio dal giornalista Tommaso D’Angelo. Di lui vedremo un giorno, tra cent’anni con buona salute, il busto nella galleria degli uomini illustri. Perché il mestiere è difficile, ma qualcuno dovrà pur farlo. E Tommy ci ha rasserenati tutti: tranquilli, me la vedo io. Quel titolo rimbalza da quasi nove anni nelle teste dei praticanti e nelle dispense ‘Giornalisti si diventa così’, oltre che nei reparti ortofrutta dei supermercati per ricordarci quanto è labile il prezzo degli ortaggi e legato a fattori imprevedibili. Tommy è ancora lì, lunga vita al direttore orgoglio di Salerno, ma talvolta ha nostalgia dei suoi titoli che hanno fatto la storia del giornalismo e dettato gli incerti meccanismi dei prezzi dei mercati ortofrutticoli dai tempi del padrino Pascalone ‘e Nola, quel Pasquale Simonettipresidente dei prezzi” a Napoli nel dopoguerra, che decideva ogni mattina quanto dovesse costare un finocchio. Dunque la nostalgia canaglia ancora una volta lo ha travolto in questo tiepido autunno e così scopriamo con inquietudine il 19 novembre che “in Italia oltre 54 milioni di studenti assumono sostanze stupefacenti”.
L’Istat dice che siamo 60 milioni e 700 mila cittadini, ortolani compresi, e quindi siamo (quasi) tutti studenti. E non solo: siamo tutti appassionati di marjiuana e hashish, compresi studenti fuori corso e fuori sede. E che dobbiamo aggiornare lo slogan di cui siamo stati sempre orgogliosi: oggi siamo tutti, chi più e chi meno, un popolo di santi, poeti, navigatori, studenti e spinellisti accaniti.
Daje Tomma’, facci sognare ancora. Perché i sogni aiutano a vivere. Chissà, forse più di una canna.

Abel Fonseca
(*) Da www.archivio_l_unità.it
 
Indro Montanelli
Giorgio Bocca
Tommaso D'Angelo
Pasquale Simonetti (*)