Quella che andiamo a riportare è una storia la cui consecutio può risultare complessa, e che quindi va analizzata con attenzione per evitare confusione.
Ma andiamo per gradi. Il 22 ottobre 2009 l’Italia è stata scossa da un evento drammatico che ha avuto ripercussioni sorprendenti e che tuttora, dopo undici anni, continua a far discutere.
Il 22 ottobre 2009 è la data della morte di Stefano Cucchi. Una vicenda oscura sotto molti versi, che ha segnato l’opinione pubblica e che ogni anno viene ricordata con commozione da una fetta sempre più ampia di persone. Anche nel mondo del calcio Cucchi viene spesso ricordato, data l’ostilità storica delle frange del tifo organizzato verso le forze dell’ordine.
Il 22 ottobre di quest’anno quindi è spuntato uno striscione all’esterno del Gewiss Stadium di Bergamo, che ospita le partite casalinghe dell’Atalanta. Lo striscione riporta la seguente scritta: STEFANO VIVE.
Il giorno è il 22 ottobre. Il riferimento a Cucchi è inequivocabile. La notizia viene riportata dalla pagina Facebook “Sostieni la Curva”, che segue le notizie del tifo organizzato dell’Atalanta, con la didascalia: “STEFANO CUCCHI VIVE!”.
Fin qui tutto lineare. Passano circa due settimane e il 6 novembre viene a mancare Stefano D’Orazio, storico membro dei Pooh. E da qui la vicenda prende una piega confusa. Stefano D’Orazio, romano, nella sua lunga carriera ha scritto anche la canzone ‘Rinascerò, rinascerai’, dedicata a Bergamo, città natale del suo amico e cantante Roby Facchinetti. Il suo legame con la città lombarda è quindi molto forte. Così forte che i Facchinetti, sia il padre Roby che il figlio Francesco (alias Dj Francesco), hanno 'letto' lo striscione come un omaggio a D’Orazio, e hanno con commozione condiviso sui propri canali social la foto con messaggi di affetto verso l’amico scomparso e di ringraziamento agli ultras atalantini: “Bergamo non ti dimenticherà mai”. Quello che non torna è che la foto risale a due settimane prima, quando Stefano D’Orazio era ancora vivo, ed era apparso nell’anniversario della morte di Stefano Cucchi.
Ci casca anche il Mattino, che l’11 novembre pubblica un articolo nell’edizione on line, guidata da Alessio Fanuzzi con vice Marco Perillo, celebrando il bel gesto dei tifosi della Dea e il ricordo dei Facchinetti. |