Borrometi e Ruotolo
denunciano Feltri

NON RIESCO A immaginare quale sia l’umore di Mattarella costretto a benedire questa porcata. Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al nord che li mantiene tutti”: Feltri dixit. Sono infatti queste le parole con le quali il direttore di Libero (mentre il direttore responsabile è Pietro Senaldi) chiude l’editoriale del 5 settembre che commenta il varo del nuovo governo. E il fondo, con occhiello ‘Esecutivo scassato’ e titolo ‘Peggio di così non poteva capitarci Ci sarà da divertirsi’, è l’apertura della prima pagina al centro della quale campeggia il titolo ‘Bene, Di Maio ministro degli Esteri e dei disastri’, con occhiello ‘Il governo più ridicolo della storia’; e sotto una grande foto del presidente del consiglio con occhiello ‘Squadra sconosciuta e di serie B’ e titolo

Lo zoo di Conte fa ribrezzo’.
Per l’editoriale di Feltri, iscritto all’Ordine della Lombardia, il 9 settembre i giornalisti professionisti Paolo Borrometi, ragusano, trentasei

Paolo Borrometi, Vittorio Feltri e Sandro Ruotolo

anni, consigliere nazionale della Federazione della stampa, e Sandro Ruotolo, napoletano, sessantaquattro anni, presidente dell’Unione cronisti della Campania, hanno indirizzato una denuncia al Consiglio di disciplina lombardo, presieduto da Paolo Colonnello.
Borrometi e Ruotolo, citando le ultime righe del fondo, scrivono che “si tratta di una frase evidentemente razzista dove i meridionali vengono appellati esplicitamente con l’aggettivo ‘terroni’ e implicitamente come animali. Visto il riferimento allo zoo. La discriminazione è rafforzata ancora di più nel rapporto con il Nord, superiore, che “li mantiene tutti”, con riferimento ai cittadini meridionali”.
Quindi concludono: “considerato che le affermazioni di Feltri incitano evidentemente all’odio razziale dei settentrionali nei confronti dei meridionali chiedono che il Consiglio di disciplina apra un procedimento” per le parole scritte dal direttore di Libero