"Squola distrutta". E il giornalismo?

È il 18 maggio, ultima di campionato. L'Inter va a Parma per conquistare uno scudetto che le sta sfuggendo dalle mani. Squadra nervosa ma caricata, e più nervosi i tifosi che sono arrivati al seguito (a renderli caricati ci penserà dopo la polizia). Si registrano i soliti tafferugli, il cui resoconto Cronache di Napoli riporterà fedelmente l'indomani a pagina 3. Ma al desk del giornale edito da Maurizio Clemente, con direttore responsabile Domenico Palmiero e direttore editoriale Pino De Martino, c'è un supporter deluso della Roma, o che ha perso la bolletta per colpa di Zlatan Ibrahimovic. Sta di fatto che è incazzato nero, la rabbia gli obnubila la mente e gli fa dimenticare gli insegnamenti della cara maestra di terza elementare. E così dalla tastiera gli parte un " Una squola distrutta e un autobus in fiamme". E in fiamme finiscono le certezze acquisite con la conquista di una sudata licenza elementare.
Voci non confermate (potrebbe trattarsi di una leggenda metropolitana) raccontano che uno dei vertici del giornale, guardando quel titolo, sia rimasto perplesso ed abbia
chiesto: "Ma siamo davvero sicuri che autobus si scriva con una sola esse?"
Leggiamo ancora, per tentare di capire quanto grande sia l'amarezza del deskista di Terra di Lavoro. C'è una didascalia alla foto di scontri tra tifoserie, in cui è riportato il bilancio della domenica. "Sono due in tutto gli agenti rimasti feriti: l'altro ha riportato lievi lesioni". L'altro ha riportato lievi lesioni. E l'uno?
Ma che la giornata non sarebbe stata tranquilla i tifosi lo avevano capito fin dal loro arrivo. Pensate che, come ci racconta il cronista che pure deve aver perso la bolletta, "I tifosi interisti, giunti nella città ducale in massa, durante la partita si sono riparati all'interno di una scuola..."
Immaginate: viaggio in treno, bandiere e striscioni, speranze, entusiasmo alle stelle e poi... durante la partita si rifugiano in una scuola, invece di aspettare le magie di Ibracadabra. In una scuola, dove è bello pensare che aleggiasse lo spirito di una maestra di terza elementare.
Ma, come si dice?, tutto è bene quel che finisce bene. Inter scudettata, Moratti che ride (ma in tivu viene meglio se resta serio). Allo stadio Tardini ride anche Roberto Mancini, che ha captato qualche dichiarazione a caldo del presidente ("Il primo acquisto sarà Mancini") e ignora che la festa a lui devono ancora farla.
Ultima annotazione fornita dal cronista in bolletta: "I tifosi finiti in ospedale: un interista e tre parmigiani" Non erano parmensi? Chissà, forse sono preferibili i parmigiani. Con molta mozzarella e una abbondante spruzzata di basilico.

Hans Schnier
 

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