Memoria carente

Caro direttore,
ultimamente mi è capitato di passare per via Luciana Pacifici, la strada che, il 17 novembre 2015, su proposta mia, della Comunità ebraica e dell’allora assessore alla Cultura del comune di Napoli, Nino Daniele, l’amministrazione cittadina titolò alla più piccola delle vittime napoletane della Shoah. Nel guardare la lapide ho notato che al di sotto era stata apposta una targa esplicativa dell’iniziativa. Ebbene in poche righe l’autore della scheda è stato capace di mettere assieme molte inesattezze, che lasciano interdetto chi legge e conosce i fatti. Elenchiamole:
1) Quando, il 6 dicembre 1943, Luciana Pacifici fu arrestata a Cerasomma, una piccola frazione del comune di Lucca, non aveva un anno. Bensì poco più di sei mesi, essendo nata il 28 maggio;
2) Il cosiddetto “Manifesto degli scienziati razzisti” fu firmato da soli dieci accademici (Nicola Pende, Lino Businco, Sabato Visco, Lidio Cipriani, Arturo Donaggio, Leone Franzi, Guido Landra, Marcello Ricci, Edoardo Zavattari e Franco Savorgnan). Gaetano Azzariti, come centinaia di altre personalità dell’epoca, ‘aderì’ all'iniziativa (e alle tesi) degli scienziati razzisti;
3) Azzariti non prese parte a nessuna Commissione per l’epurazione; al contrario fu sottoposto ad indagine della Commissione nell'autunno 1944. Fu anche costretto a fornire spiegazioni in merito al suo ruolo di presidente del tribunale della razza. Ne uscì ‘graziato’per il solo fatto che una ‘manina amica’ modificò il giudizio espresso dai commissari, che ravvedevano la necessità di segnalarlo «al presidente del consiglio per il collocamento a riposo»;
4) Nell’aprile 1957, quando fu nominato presidente della Corte costituzionale, il governo in carica (una coalizione Dc, Psdi e Pli) era quello presieduto da Antonio Segni, con ministro di Grazia e Giustizia Michele De Pietro. Per quanto riguarda Palmiro Togliatti è assai probabile che, in quella primavera di 64 anni fa, fosse più preoccupato per le grane esplose all’interno del partito di cui era segretario, dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria (avvenuta solo cinque mesi prima), che non per la votazione in programma al palazzo della Consulta;
5) Infine, ma giusto per ripristinare l’ordine di partenza, primo presidente della Corte costituzionale non fu Azzariti, bensì Enrico De Nicola (23 gennaio 1956 -26 marzo 1957).

Nico Pirozzi

Questo il testo, in italiano e in inglese, della targa esplicativa apposta dal comune di Napoli sotto il marmo con l’intitolazione della via alla “più piccola delle vittime napoletane della Shoah”


(*) Da Centro documentazione ebraica contemporanea (Cdec)
(**) patrimonio.archivioluce.com
 
La targa di via Pacifici
Luciana Pacifici (*)
Nino Daniele
Gaetano Azzariti (**)
Palmiro Togliatti
Enrico De Nicola
Nico Pirozzi