|
 |
Di Casola, condanna
da 30mila € per il Roma
|
 |
AL ROMA HA lavorato sin da quando, nell'ottobre del '96, il giornale venne resuscitato dal tandem Tatarella-Bocchino: Maria Teresa Di Casola aveva un contratto da articolo 2, cioè da collaboratore fisso per scrivere dai quattro agli otto pezzi al mese, in realtà ha ricoperto tutti i ruoli di un cronista, dalle aule dei tribunali alla sala stampa della questura, dai convegni alle
|
conferenze stampa, e per due mesi ha avuto anche la responsabilità delle pagine della provincia, quando il titolare, Marcello Curzio, è stato trasferito alla redazione di Caserta.
Agli inizi del ’98 due episodi incrinano il rapporto con i vertici del giornale: il direttore
|

Maria Teresa Di Casola, Gianfranco Oliviero e Nunzio Rizzo |
|
Gennaro Sangiuliano, i vice Franco Landolfo e Antonio Sasso, il capo cronista Sergio Califano. A gennaio fanno visita alla redazione del Roma gli ispettori dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti; molti dei collaboratori si dileguano, la Di Casola rimane al suo posto, risponde alle domande, rifiuta di dire il falso e descrive la sua effettiva attività al giornale.
Ad aprile, dopo diciotto mesi di lavoro duro, con oltre settecento articoli prodotti e una lunga serie di notizie in esclusiva, la cucina di decine di pagine di cronaca, una presenza in redazione che non conosceva orologio (notturno) e calendario (domeniche), per la giornalista non arriva l’assunzione: decide allora di rispettare il contratto firmato con il Roma e limitarsi all’attività da collaboratore. Comincia l’ostracismo dei capi, con la bocciatura sistematica delle sue proposte di servizi; a fine ottobre decide di rassegnare le dimissioni per giusta causa.
Ad aprile del ’99, con l’assistenza dell’avvocato Nunzio Rizzo, cita in giudizio il Roma, difeso da Gianfranco Oliviero.
Sette anni dopo, il primo marzo 2007, arriva la decisione del giudice del lavoro del tribunale di Napoli Ciro Cardellicchio. “Il giudice – scrive nel dispositivo Cardellicchio – accerta il diritto all’inquadramento (della
|

Sergio Califano, Marcello Curzio e Gennaro Sangiuliano
|
giornalista, ndr) nella qualifica di redattore con decorrenza dal 12 gennaio 1997. Condanna le Edizioni del Roma srl al pagamento della somma di euro 29.150,79, in favore di Di Casola
|
|
Maria Teresa, su cui corrispondere gli interessi legali sulle somme annualmente rivalutate, dalla maturazione fino all’effettivo soddisfo”. “Condanna – continua il giudice – le Edizioni del Roma srl al pagamento delle spese processuali, che liquida in complessivi euro 1.600, oltre iva e cpa”.
Napoletana di Castellammare di Stabia, quarantuno anni, da nove giornalista professionista, Maria Teresa Di Casola dal 2001 è docente di filosofia e storia nei licei: sei anni li ha vissuti tra Como e Varese, dal 2007 insegna a Napoli.
|
 |
|