D'Angelo e Tamburini
al consiglio di disciplina

È STATO CONVOCATO per il 9 settembre alle 12,30 nella sede del consiglio di disciplina dei giornalisti campani, a via Cappella Vecchia, Tommaso D’Angelo, direttore del quotidiano salernitano Cronache. All’origine della convocazione il titolo fatto in occasione della violenza subita da un minorenne in un centro estetico di Cava de’ Tirreni (“Froci e pervertiti violentano 17enne”) e il fondino, aspro e allusivo, da lui scritto in risposta al commento ironico di Stefano Tamburini, direttore della Città, il quotidiano leader del Salernitano, che su Twitter ha ripubblicato il titolo di Cronache scrivendo “La mia concorrenza è un po’ così …”.
Il titolo su “froci e pervertiti” ha scatenato il popolo dei social ed è stato ripreso da vari media tra cui il Giornale guidato da Alessandro Sallusti che

ha intervistato il direttore di Cronache. Ma torniamo alla vicenda disciplinare.
La convocazione – dice D’Angelo a Iustitianon mi è ancora  arrivata, ma apprezzo la celerità del consiglio di disciplina perché è giusto chiarire subito

Tommaso D'Angelo e Stefano Tamburini

eventuali punti controversi. A Tamburini non è piaciuto il mio titolo, ma questo ci sta. Anche a me non piacciono alcuni titoli della Città. Ho telefonato al direttore per parlargli e non ha ritenuto di rispondere. Non è cortese, ma va bene così. Ho pubblicato il fondino soltanto quando ha scritto che vendiamo un numero di copie da prefisso telefonico perché è un’offesa gratuita e ingiusta nei confronti di una redazione giovane che fa il suo lavoro ogni giorno con grande impegno”.
La vicenda è ora affidata all collegio presieduto da Nico Pirozzi e completato da Cristina Cennamo e Armando De Rosa, che in caso di assenza sarà sostituito dal presidente del consiglio di disciplina Maurizio Romano.
Intanto alcuni redattori di Cronache hanno presentato all’Ordine un esposto per segnalare le frasi ‘offensive’ di Tamburini che però non è iscritto in Campania. Quindi il presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli ha girato l’esposto al presidente (Enzo Iacopino) e al direttore dell’Ordine nazionale (Ennio Bartolotta) che decideranno a quale consiglio di disciplina regionale va assegnato.