Sembrava inafferrabile, ‘o sorice. In una realtà degradata come questa di Napoli, messa in ginocchio da anni di colpevole indifferenza nei confronti di un’emergenza drammatica (nel business rifiuti il nostro ricercato ci ha sguazzato), ‘o sorice ha potuto vivere indisturbato e salire tutti i gradini di una immonda carriera: inizialmente come topo d’appartamento, poi specializzandosi assieme ai suoi simili in furti con la tecnica della banda del buco. Gli davano la caccia da tempo: il cerchio si è stretto in questi ultimissimi giorni.
Il 17 e il 18 novembre, poche ore prima dell'arresto di Costanzo Apice, il presunto killer del video choc, il Mattino riporta in esclusiva la notizia di un'altra caccia e di un'altra cattura: ‘o sorice è stato intercettato nella zona flegrea, all’interno dell’ospedale San Paolo assieme ad un complice (San Paolo, emergenza topi/ chiuse le nuove sale operatorie). E il giorno successivo, sempre in esclusiva e sempre nelle pagine della cronaca guidata dal tandem Del Tufo-Russo, il quotidiano riferisce della cattura di uno dei fuggiaschi con un articolo di Maria Pirro (Topi in ospedale, smontati anche i soffitti).
Una cattura attesa da tempo, tant’è che il giornale autore dello scoop le ha dedicato il primo giorno 102 righe su quattro colonne e il giorno dopo 111 righe su tre colonne.
Movimentate le fasi per stanare il ricercato: durante la notte gli infermieri di turno gli hanno dato la caccia “nonostante l’ora” (cioè, invece di dormire in servizio). Pare che siano intervenuti anche esperti della Dda (derattizzazione di ambienti). ‘O sorice, tuttavia, come tutti gli elementi di spessore, non si è consegnato vivo: è stato preso a randellate con una scopa e poi mostrato in una busta l’indomani. Proseguono le ricerche del complice. Come d’abitudine in questi casi, un telegramma di congratulazioni è stato inviato dal vice ministro Ferruccio Fazio agli autori del blitz vincente, guidati dal direttore sanitario Maurizio Di Mauro. |