Egregio direttore Cozzolino,
finalmente nell'articolo pubblicato il 16 novembre scorso dal quotidiano Il Mattino, a firma del giornalista Gennaro Di Biase, è stato chiarito, in assenza di un cartello di cantiere, obbligatorio per legge, il ‘mistero’ di cosa si sta realizzando dietro i cancelli sbarrati, da oltre 25 mesi, della funicolare di Chiaia - praticamente lo stesso tempo che occorse alla fine dell'Ottocento per realizzare il primo impianto a fune del capoluogo partenopeo.
A pagina 31 della cronaca, guidata da Gerardo Ausiello con vice Leandro Del Gaudio, il giornalista scrive che la "funivia di Chiaia è sempre off-limits per manutenzione", dunque non più vagoni su rotaie fissate a terra ma una funivia con cabine, che solcano i cieli del Vomero e di Chiaia, sospese a delle funi.
Un'altra notizia che viene diffusa nello stesso articolo è che "in questi tre giorni Napoli resterà senza funicolari". Se ne deduce che oltre allo stop, oramai ‘storico’ della funicolare di Chiaia e quello annunciato dal 20 al 22 novembre della funicolare di Montesanto, saranno chiuse anche le altre due funicolari partenopee, quella di Mergellina e principalmente la funicolare Centrale la quale, nei giorni feriali, trasporta mediamente ventottomila viaggiatori più delle altre due funicolari vomeresi messe insieme. Chiusure delle quali però non si trova alcuna traccia nei siti internet dell'Anm, l'azienda napoletana per la mobilità. L'articolo chiude con le "note positive", tra le quali però non viene riportato, cosi come accade in tutte le altre realtà urbane nelle quali si effettuano lavori pubblici, il giorno esatto a partire dal quale finalmente i quindicimila ‘orfani’ della funicolare di Chiaia potranno utilizzare di nuovo il celere mezzo di trasporto su ferro, dopo il pasticcio dei cinque rinvii annuali e delle tre gare andate deserte. C’è soltanto la dichiarazione dell'assessore comunale alla Mobilità, Edoardo Cosenza, che "entro la fine dell'anno contiamo di riaprire il suddetto impianto, come già detto in altre occasioni ", sorvolando sul dato che invece, nei precedenti annunci, la riapertura era stata prima fissata per l'estate scorsa per poi essere rinviata all'autunno successivo e poi alla fine dell'anno. Insomma un articolo che rappresenta l'ennesima testimonianza di come viene effettuata l'informazione ai lettori, su un servizio pubblico di primaria importanza, dal quotidiano diretto da Roberto Napoletano. |