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Il film su Siani apre
il festival di Sorrento |
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VIENE DA ANNI travagliati il festival
del cinema di Sorrento e l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco
Marco Fiorentino, cerca il rilancio scommettendo sulla giornalista
Laura Delli Colli, ex Repubblica, ex Panorama, presidente del
sindacato critici cinematografici italiani, che sarà il direttore
artistico della manifestazione per i prossimi tre anni.
Per l'edizione del quarantennale
degli Incontri internazionali del cinema, nati nel '63 con Pier
Paolo Pineschi e affidati negli anni successivi a direttori come
Gianluigi Rondi e Valerio Caprara, la Delli Colli dichiara
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di avere puntato "sulle
idee". "Idee a basso costo, - spiega - d'autore, di
qualità. In termini più smaglianti potremmo dire
che siamo andati a caccia dei low budget d'autore. Ce ne sono
piccoli film |

Laura Delli Colli con, da sinistra,
Fiume, Bellocchio, Valori, Gaudino |
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da scoprire, nel programma che va sugli schermi. E chi come me
nasce dal giornalismo, più che dal mondo della saggistica
e della critica, non può sfuggire al richiamo della cronaca,
un mondo che ha ispirato il cinema e che filtra in modo inequivocabile,
già al primo colpo d'occhio, nella composizione del programma".
Otto le sezioni del festival che si inaugura il 9 e si chiude il
13 dicembre: Italia; Europa; America; Sorrento 40: la retrospettiva;
anteprime; backstage; eventi speciali; corti d'autore.
Quattro le pellicole italiane: 'Il dono' dell'esordiente milanese
Michelangelo Frammartino; 'Segui le ombre' di Lucio Gaudino,
girato a Sorrento; 'Radio West' di Alessandro Valori; 'e
io ti seguo' di Maurizio Fiume.
Sicuramente a basso budget è la pellicola scelta per aprire
il festival il 9 dicembre al teatro Tasso: 'e io ti seguo', il film
dedicato alla vicenda professionale e alla tragica fine del cronista
Giancarlo Siani ucciso da killer della camorra sotto casa,
al Vomero, il 23 settembre 1985.
"Il titolo 'e io ti seguo' - chiarisce Fiume - ripropone la
tranquillizzante, ipocrita affermazione con cui tutti intorno a
Giancarlo, in redazione, negli uffici di polizia, nelle aule del
tribunale, invitavano lui ad andare avanti, ad avviare le sue inchieste,
promettendo di seguirlo quando le prove fossero state più
evidenti e la partita più facile: ma nessuno l'ha seguito,
salvo i suoi sicari".
La realizzazione della pellicola (quattro settimane di riprese nell'autunno
del 2001 e venti mesi per il montaggio e la post produzione), è
costata
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Valerio Caprara, Amato Lamberti e
Gian Luigi Rondi
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230mila euro
di spese vive, ma il costo industriale, secondo il regista,
va moltiplicato per quattro se si tiene conto del lavoro volontario,
dei contributi di amici e di compensi per professionisti che
non coprivano il rimborso |
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delle spese. Al film hanno lavorato una
troupe di venti persone, duecento comparse e cinquanta attori
(tra gli altri, Yari Gugliucci, Antonio Manzini, Roberto
De Francesco, Ninni Bruschetta, Carlotta Natoli
e Ginestra Paladino); la redazione del Mattino di venti anni
fa è stata ricostruita nella sede del periodico stabiese Metropolis.
Il 3 settembre 'e io ti seguo' è stato presentato al festival
di Montreal, nel concorso 'cinema d'Europa', e ha registrato un buon
successo di pubblico (tre proiezioni a sala piena) e di critica, mentre
a Sorrento ci sarà la prima italiana.
Napoletano, quarantadue anni, Fiume ha scritto il primo soggetto e
la prima sceneggiatura, 'In nome di Giancarlo', nel 1987 vincendo
il premio Cinema democratico per il migliore soggetto inedito, diventato
nel 1991, grazie ai fondi del premio Filmmaker, un docudrama dallo
stesso titolo della durata di venti minuti. Da oltre quindici anni
svolge attività di regista, sceneggiatore e produttore, prima
con la Riverfilm, poi con la Icarowebfilm. All'attivo ha diversi titoli;
tra questi 'Il tuffo' del '93 diretto da Massimo Martella,
di cui Fiume è stato cosceneggiatore e produttore, e, come
cosceneggiatore e regista, 'Isotta', presentato nel '96 a Venezia,
alla Settimana del cinema italiano.
"Per sedici anni -ricorda Fiume - ho lavorato al film su Giancarlo
che ho conosciuto nel 1984 quando, lui docente e io studente, frequentavamo
il corso di 'Giornalismo moderno' organizzato al liceo Umberto dal
professore Amato Lamberti per l'Università popolare:
aveva un sorriso contagioso e mi piace immaginarlo, dovunque sia,
con quel suo sorriso. Nel 1987, avevo ventisei anni, vinsi il premio
Cinema democratico per il miglior soggetto proprio con questa storia,
ma nessuno aveva voglia di far conoscere la vicenda di un ventiseienne
che viene ucciso per il suo |
impegno civile. Così
mi dovetti accontentare nel '91 di realizzare il cortometraggio
'In nome di Giancarlo'. Gli anni passano, si succedono inchieste
giudiziarie sbagliate e solo nel '97 si arriva a una prima sentenza
che verrà confermata due |

Napoli. 23 settembre 1985 |
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anni dopo. Un risultato importante che però
non fa piena luce su quei professionisti e uomini dello Stato che
direttamente o indirettamente permettevano o favorivano le operazioni
dei clan e che forse hanno inciso anche sull'omicidio Siani".
"Durante questo lungo periodo - continua il regista di 'e io
ti seguo' - non ho mai abbandonato l'idea di girare il film su Siani,
proponendolo ogni volta che me ne capitasse l'occasione. Alla fine
ho deciso di iniziare da solo le riprese del film e dopo un lungo
travaglio di montaggio ed edizione (dovuto alla mancanza di soldi)
sono finalmente riuscito a completare il lavoro. Per il basso budget
sapevo di dover affrontare un lavoro duro. Non avevo previsto l'aggressione,
a me e ai miei collaboratori, e i bastoni tra le ruote che la 'concorrenza'
ha scatenato su questo film". |
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