Cara Iustitia,
tra i tanti difetti dei napoletani, finora, non risultava esserci la tirchieria: anzi, un’allegra e incosciente propensione allo spreco futile. Ma ho dovuto ricredermi vedendo il Tg Campania del 20 settembre, e il servizio di Maria Laura Massa sulle iniziative di Confesercenti e Ascom in vista della “notte bianca”. Fulminante l’attacco del pezzo: “un anno fa quasi due milioni di persone in giro per Napoli spesero circa 450mila euro”. In media, cioè’, 22 centesimi a testa: una festa da morti di fame. Ma ora gli organizzatori, continua convinta la Massa, “sperano di raddoppiare sia il flusso di gente sia il volume d’affari: obbiettivo incassare almeno un milione di euro”, cioè portare a ben cinquanta centesimi la spesa pro capite (sforzo vano, naturalmente, se si raddoppiassero sia l’incasso che il numero di festaioli dalle tasche bucate). Ma poi, il giorno dopo, Repubblica Napoli parla di 41 milioni di euro spesi l’anno scorso, e il Mattino di 45 milioni: una spesa tra i 20 e i 22 euro a testa, che mi ha restituito fiducia nella generosità dei miei concittadini.
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