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Disciplina, esposto
contro Albamonte |
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IL MONDO dell’informazione in Campania è una prateria senza siepi e senza staccionate e chiunque può scorrazzare liberamente.
Partendo da questa convinzione cinque giornalisti professionisti hanno deciso di dare un segnale forte ai vertici dell’Ordine regionale (il presidente Ottavio Lucarelli e il vice Domenico Falco) e ai rappresentanti delle istituzioni, in questo caso il sindaco Gaetano Manfredi, scegliendo una vicenda esemplare per presentare il 16 aprile un esposto al Consiglio di disciplina.
I cinque firmatari sono Renato Cavallo, redattore e socio dell’agenzia Videoinformazioni, Giancarlo Palombi, che lavora con Nicola Porro |
al programma Mediaset Quarta Repubblica, Giuseppe Porzio, capo ufficio stampa del Movimento 5 Stelle alla Regione Campania, |
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S. Albamonte, R. Cavallo, G. Manfredi e F. Martusciello |
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Gianmaria Roberti, collaboratore della Città e di altre testate, e Antonio Scolamiero, redattore del dorso veneto del Corriere del Sera.
I denuncianti hanno scritto sette pagine per ricordare le norme che regolano la deontologia dell’attività giornalistica e per documentare i comportamenti non ortodossi di Stefano Albamonte, dal 2016 iscritto all’albo dei pubblicisti.
“L’allargamento incontrollato della platea dei giornalisti in Campania – dichiara uno dei firmatari – ci ha convinto dell’urgenza della nostra iniziativa. L’esposto si muove lungo due direttrici. Albamonte si presenta come giornalista inviando richieste di accredito alla Procura Generale o a Palazzo San Giacomo ma non è noto dove pubblica. Abbiamo certificato che non ha una società, non ha una partita iva, non ha una testata giornalistica regolarmente registrata in tribunale. La seconda direttrice è la sua attività sui social, in particolare su Twitter. Non a caso “dal marzo 2022 è sospeso in modo permanente dal social per avere violato le regole dello stesso contro abusi e molestie”.
Vengono poi ricordate altre iniziative singolari come il compleanno anomalo festeggiato nelle stanze del comune di Napoli. Un brindisi severamente stigmatizzato sin dall’incipit da Luigi Roano sul Mattino: “Grand hotel Palazzo San Giacomo. Così la sala giunta – con i suoi stucchi - diventa come un privé per festeggiare il compleanno di uno staffista. C’è Gaetano Manfredi in prima fila, oltre a quasi tutti gli assessori, davanti all’obiettivo per immortalare il momento”.
Traballante la difesa del sindaco: “È stato un brindisi, meglio che queste cose non vadano né sui social né sui giornali, ma penso che di brindisi se ne fanno tanti”. Di diverso avviso il coordinatore cittadino di Forza
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G. Palombi, G. Porzio, G. Roberti e A. Scolamiero |
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Italia Fulvio Martusciello: “Festeggiare il proprio compleanno nelle sale del Comune. Usare quelle sale senza averne titolo, materializza |
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senza alcun dubbio un peculato d’uso. La magistratura intervenga. Tra l’altro lo staffista in questione è della Città Metropolitana. Nel Comune di Napoli è un privato cittadino. Perché lui può usare le sale del Comune e gli altri cittadini no?”
E le assunzioni del primo aprile alla Città Metropolitana sono un nuovo punto dolente del percorso professionale di Albamonte. “Ci sono decine di giornalisti - fa notare uno dei cronisti denuncianti - di consolidata esperienza e di sicura professionalità disoccupati o sotto occupati. Manfredi allora deve spiegare quali criteri sono stati adottati per selezionare i nuovi assunti alla Città Metropolitana e rendere pubblici i curricula dei vincitori”. |
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