Cronache verso la cig,
ma senza il sindacato

NUOVA STRETTA per i redattori di Cronache di Napoli e di Cronache di Caserta. Il dominus dei due quotidiani Maurizio Clemente ha deciso di avviare l’iter per la cassa integrazione a rotazione dei diciassette giornalisti del service ‘MillEventi news’ che confezionano le edizioni di Napoli e Caserta, ma sarà una cassa in deroga a carico dell’Inps perché i service non rientrano nell’area d’intervento dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani.

La proprietà delle due testate è della ‘Libra editrice’, una società cooperativa a responsabilità limitata, con sede legale a Montesarchio, la cittadina sannita dove vive Clemente, che ha un organico di dodici dipendenti operativi a

Maurizio Clemente e Claudio Silvestri

Marcianise nella sede che ospita la redazione dei giornali e un amministratore unico, il quarantaquattrenne beneventano Pellegrino Notte. La fattura dei giornali è affidata al service ‘MillEventi news’, società cooperativa costituita e iscritta alla camera di commercio di Benevento nel febbraio 2010, che conta diciassette dipendenti e ha come amministratore unico la poligrafica Graziella Torre, napoletana di Casoria di quarantasette anni. Da notare che nelle visure camerali delle due cooperative mancano, ed è un’anomalia, gli elenchi dei soci. Qualche nome emerge soltanto dall’atto costitutivo della MillEventi che risale al febbraio 2010. Cinque anni fa, davanti al notaio Tommaso Caruso, si presentano cinque soci che versano una quota di duecento euro: con l’amministratore Graziella Torre, ci sono quattro giornalisti: Maria Bertone, Vittorio Petraroli e Giuseppina Scialla tuttora in servizio a Cronache e Roberto Martucci che ha lasciato il giornale. Completano la squadra di vertice dei due quotidiani il direttore responsabile Domenico Palmiero, il direttore editoriale Ugo Clemente, nipote di Maurizio, e il redattore capo tuttofare Ciro Giugliano.
Sul perché si arrivi alla richiesta di cassa integrazione in una struttura con spese e retribuzioni all’osso e con un contributo pubblico che per il 2013 ammonta a 944.565 euro non si sa. I giornalisti sono terrorizzati; i dirigenti sono figure con scarsa autonomia; Maurizio Clemente preferisce non rilasciare dichiarazioni. Parla invece il nipote Ugo: “come tutti i giornali, stiamo

Ugo Clemente e Domenico Palmiero

attraversando un periodo difficile. Sono in corso confronti interni, ma al momento non c’è niente di definito; stiamo valutando varie soluzioni”.
Per avere il via libera alla cassa integrazione è però necessaria la presenza del sindacato e flebili spifferi

di redazione sussurrano di un accordo con qualche esponente della Uil, organizzazione sindacale con la quale Clemente ha da anni buoni rapporti.
Intanto nella mattinata del 27 gennaio i giornalisti hanno convocato un’assemblea per fare il punto sulla situazione. All’incontro si è presentato, non invitato, il segretario del Sindacato giornalisti campani Claudio Silvestri con una delega della Federazione della stampa. Con Silvestri, cronista del Roma, c’è un’altra redattrice dello stesso quotidiano, Antonella Monaco, che al Sindacato si occupa dell’area casertana. Prima sono stati bloccati all’ingresso, poi ammessi all’assemblea che si è chiusa con due impegni: i giornalisti provvederanno a eleggere il comitato di redazione; l’azienda farà conoscere il piano elaborato per ottenere la cassa integrazione.