Come ti brucio la concorrenza

Ciao.
Se dai un'occhiata al Mattino di venerdì 9 giugno, ti accorgi che c'è un pezzo della Trotta su "Il carcere possibile". Lo stesso pezzo, sugli altri giornali (Antonio Tricomi su Repubblica, Stefano De Stefano sul Corriere del Mezzogiorno) è uscito il giorno dopo.
Come si fa un buco del genere (si tratta di un evento importante)? La Trotta insegna: basta stare nell'organizzazione stessa dell'evento, scrivere ugualmente il pezzo (che a volerla dire tutta, non si potrebbe fare, al di là del buco o non buco), e permettersi addirittura di fare un buco agli altri. Il Mattino non si smentisce mai.

Jazzolo 

Abbiamo girato la lettera a Donatella Trotta. Questa la sua risposta.

La disattenzione di certi lettori è talvolta assoluta: la Trotta non è mai stata nell’organizzazione delle due edizioni dell’evento «Il carcere possibile». Evento notoriamente organizzato – come la stessa Trotta ha scritto, anticipando per due anni il progetto – dalla Camera Penale di Napoli con il delegato Riccardo Polidoro in collaborazione con il Teatro stabile Mercadante. Per puro caso, quest’anno lo spettacolo dei ragazzi di Nisida gentilmente ospitato dall’evento suddetto era frutto di un percorso educativo del tutto indipendente dalla rassegna teatrale, e realizzato dall’associazione Kolibrì in collaborazione con l’Ipm di Nisida e con l’associazione Artèteca. Di più: se il lettore (o lettrice, “Jazzolo” non si firma per esteso) avesse dato un’occhiata anche al Mattino dell’anno scorso, in data 13 giugno 2005 - anch’esso giorno della conferenza stampa di presentazione della prima edizione de «Il carcere possibile» - avrebbe trovato un altro ampio pezzo della Trotta sull’argomento, dal titolo «Sul palcoscenico a sbarre». Come si spiega quel “buco” dato anche allora agli altri giornali? Semplice: passione, tenacia, sensibilità per il tema. Prima di impartire superficiali lezioncine moralistiche, caro lettore/ice, è doveroso informarsi correttamente sulla verità dei fatti.

Donatella Trotta
 
Antonio Tricomi
Stefano De Stefano
Riccardo Polidoro