Roma, dopo la cig
parte la 'solidarietà'

IL 22 MAGGIO si è concluso per i redattori del Roma un anno di cassa integrazione a rotazione e a fine maggio è scattata la ‘solidarietà’ dopo il via libera della Fnsi, del sindacato regionale, del comitato di redazione (Salvatore Caiazza, Fabio Postiglione, Claudio Silvestri) e dei rappresentanti degli amministrativi. Al Roma i contratti di ‘solidarietà' sono al 60 per cento che vuol dire lavorare tre ore al giorno sulle sette e dodici minuti previste dal contratto e, su una retribuzione di 1800 euro, percepire 720 euro in busta paga ai quali vanno aggiunti 850 euro di integrazione versati dall’Inpgi. In pratica dal 2015 i dipendenti della cooperativa che confezionano il giornale vivono in apnea; di questi i giornalisti sono quindici, senza contare il direttore editoriale Antonio Sasso che è in pensione: sul gommone del Roma remano il

direttore responsabile Pasquale Clemente, il vice direttore e presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa Roberto Paolo, il capo servizio Rodrigo Rodriguez, i redattori Nuviana Arrichiello, Valeria Bellocchio, Rosa

Salvatore Caiazza e Fabio Postiglione

Benigno, Salvatore Caiazza, Ciro De Pinto,Geppina Landolfo, Antonella Monaco, Diego Paura, Mario Pepe, Fabio Postiglione, Claudio Silvestri e Manuela Sasso, figlia del direttore editoriale, praticante dal dicembre 2016. Ai redattori vanno aggiunti quattro articoli 2 non toccati dalla 'solidarietà': Gianluca Letizia, Fabrizio Meglio, Giovanni Rinaldi e Luigi Sannino.
E va ricordato che l’organico giornalistico è stato alleggerito da due uscite: Giovanni Cosmo in pensione e Alberto Gatto che ha cambiato lavoro. Completano l’organico quattro tra amministrativi e poligrafici: Roberta Bozza, Angelo De Vita, Massimiliano Milani e Pina Scolavino.
Le vendite sono in caduta, come del resto accade a tutti i quotidiani, e la raccolta pubblicitaria non vive fasi esaltanti, ma i sacrifici straordinari dei dipendenti della cooperativa sono dovuti soprattutto al fatto che da tre anni il contributo atteso (e messo in bilancio) dal fondo per l’Editoria è stato erogato con un taglio del 40 per cento. Per il 2015 era previsto poco più di un milione di euro, ne sono arrivati, a dicembre 2016, 670mila.