I supplenti non contano

Egregio direttore,  
in merito alle elezioni Inpgi vorrei fare alcune precisazioni. A mente dello statuto dell'istituto previdenziale, il collegio sindacale completo è composto da tre giornalisti della gestione principale e uno per quella separata. Entrano a far parte i primi tre giornalisti, uno per circoscrizione, che hanno raccolto il maggior numero di preferenze. I successivi tre sono i cd "sindaci supplenti", che vengono indicati solo per obbligo di legge ma che all'interno dell'Istituto non hanno alcuna rappresentatività. Infatti non sono non dico convocati, ma nemmeno messi a conoscenza delle riunioni del collegio.  Entrano nella carica soltanto se uno dei sindaci effettivi  viene a trovarsi nella condizione "permanente" di non poter portare a termine il proprio mandato. Tecnicamente, quindi, i colleghi Zaccaria, Petrina e Cimmino non hanno alcun ruolo all'interno dell'Inpgi.
Per ulteriore conoscenza giova dire che ancora una volta il signor Zaccaria ha toppato completamente con le strategie elettorali, prova ne sia l'insuccesso totale che ha ottenuto. Strategie che partono da lontano, dal congresso Fnsi di St Vincent, per giungere alla tornata elettorale Inpgi. Anche il suo gruppo di riferimento, Punto e a capo, non lo ha poi sostenuto come avrebbe dovuto, così come accadde nella precedente consiliatura quando, da Consigliere Generale sperava nell'elezione in Consiglio di Amministrazione. Fu fatto fuori per due voti sottrattigli ad arte dalla loro burattinaia (il riferimento è a Silvana Mazzocchi, ndr). La Russo ha distanziato il compagno di cordata Treccagnoli anche perché ha avuto sostegni "spurii" alla sua candidatura da altre componenti.
Per quanto mi riguarda ho corso da solo per due motivi.
Il primo è che ho avuto l'ostracismo totale di Zaccaria che non ha condiviso la mia tendenza all'unità nella categoria, almeno in Campania, alle precedenti elezioni per l'Ordine (locale e nazionale). Il secondo è motivato dalle mie scelte personali, di correre da indipendente, perché sono fermamente convito, per esperienza vissuta, che alla carica di sindaco dell'Inpgi, bisognerebbe arrivarci con le mani libere da legami lobbistici: si tratta di un ruolo di controllo molto delicato e non si può ragionare e agire in termini di "ordini di scuderia". Pertanto i miei 700 voti sono stati dati alla persona, in quanto tale. Si dimostra così, ancora una volta, che sono le lobby a dettare le regole della vita dell'intera categoria. E questo non credo che gioverà al nostro futuro, considerato il periodo che stiamo attraversando. Cordiali saluti

Maurizio Cerino
 
Lino Zaccaria
Silvana Mazzocchi
Rossana Russo
Pietro Treccagnoli
Maurizio Cerino