Strage Istanbul, Barbano
'scommette' su 50 morti

IL 28 GIUGNO, alle 22,10 (in Italia sono le 21,10), all’aeroporto Ataturk di Istanbul tre attentatori kamikaze con kalashnikov e bombe e diversi complici scatenano l’inferno all’ingresso dei voli internazionali dello scalo. A fine serata il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag fa sapere che “le vittime sono almeno 28 e una sessantina i feriti, di cui sei gravissimi”.
Il dato del governo di Ankara viene ripreso nei titoli dei principali quotidiani italiani, Corriere della sera, diretto da Luciano Fontana, e Repubblica, guidata da Mario Calabresi. Al bilancio ufficiale si allineano Roberto Napoletano del Sole 24 Ore e Virman Cusenza del Messaggero. I giornali che hanno

chiusura anticipata come il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio si fermano al primo dato arrivato dalla Turchia: “Almeno dieci morti e 60
feriti
”. 
A via Chiatamone il direttore Alessandro Barbano, che ha

Alessandro Barbano e Albino Majore

l’ossessione di presentare ai lettori una prima pagina diversa dagli altri giornali, segue i tg e legge le agenzie. Pensa forse di fare per una volta il primo della classe e fa un po’ di calcoli: 28 morti già ci sono, sei feriti sono gravissimi e di oltre cinquanta feriti non si conoscono le condizioni. Tira fuori un numero e fa il titolo: “Terrore in aeroporto: 50 morti”.        
Il quotidiano napoletano non è realtà di primaria importanza per Caltagirone, per la figlia Azzurra e probabilmente anche per il presidente e amministratore delegato del Mattino spa Albino Majore; per di più pare che  Barbano abbia un rapporto molto saldo con i vertici del Gruppo. Allora cosa importa se con un dato del governo turco che parla di 28 morti, ne vengono indicati nel titolo 30, 40, 50 o cento? Resta solo un'ultima domanda: ma che giornalismo è quello che ‘scommette’ sul numero dei morti?