Per Roma e Sannio
un anno di 'solidarietà
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IN CAMPANIA SONO cinque le cooperative di giornalisti che confezionano quotidiani (Cronache di Napoli e di Caserta, Metropolis, il Quotidiano del Sud di Avellino, il Roma e il Sannio di Benevento) ferme sull’orlo del precipizio in attesa di sapere se l’erogazione dei contributi pubblici continuerà ad assottigliarsi fino ad azzerarsi del tutto nel 2021.
Intanto le redazioni provano ad organizzare la resistenza e grazie al sostegno del sindacato stanno sottoscrivendo accordi che consentano di accedere agli ammortizzatori sociali. La prima intesa è stata firmata il 23

aprile scorso a Benevento nella sede della cooperativa ‘Il Guerriero’, che pubblica il Sannio. Erano presenti il numero uno della società Andrea Mazzulla, assistito dal consulente del lavoro Lorenzo La Duca, il fiduciario di redazione Massimiliano Mogavero, per la componente poligrafica Michele Frangiosa (Slc-Cgil) e Alfredo Pietronigro (Fistel-Cisl), il segretario del Sindacato unitario dei giornalisti

Claudio Silvestri

campani Claudio Silvestri coadiuvato dal responsabile per il Sannio del Sugc Marzio Di Mezza, i segretari regionali del Slc-Cgil, Nicola Senese, e della Fistel-Cistel, Tammaro Palomba. L’incontro si era aperto con la richiesta dell’azienda di dimezzare l’organico già esiguo; tagliare due dei cinque redattori a tempo pieno e due dei quattro poligrafici. Di fronte alla opposizione ferma delle organizzazioni sindacali a qualsiasi ipotesi di licenziamenti, “dopo ampie e articolate discussioni”, si è trovato un accordo sul varo dal primo maggio fino al 30 aprile 2020 di un “contratto di solidarietà difensivo” con il taglio del 50 per centro dell’orario di lavoro e della retribuzione e delega all’Inpgi e all’Inps di pagare direttamente le integrazioni salariali derivanti dall’accordo che verrà sottoposto a verifiche quadrimestrali.
Passa un mese e il 22 maggio si cambia città: dalla sede beneventana del Sannio a quella napoletana del Roma, a via Chiatamone 7. Intorno al tavolo della redazione sono schierati il presidente del consiglio d’amministrazione del Nuovo Giornale Roma società cooperativa Roberto Paolo che è anche condirettore del giornale supportato dal consulente del lavoro Lorenzo La Duca; per il comitato di redazione ci sono Salvatore Caiazza e Claudio Silvestri; come rappresentanti sindacali dei poligrafici Angelo De Vito della Fistel Cisl e Giuseppina Scolavino per il Slc Cgil; per il Sugc, il sindacato unitario giornalisti della Campania, i consiglieri Paolo Animato e Fabrizio Cappella e per la Fnsi il consigliere nazionale Gerardo Ausiello; completano la

Fabrizio Cappella

formazione i segretari regionali della Fistel Cisl Tammaro Palomba  e del Slc Cgil Nicola Senese.
Le condizioni economiche del giornale sono molto preoccupanti e anche in questo caso viene avanzata la proposta di tagli drastici. Su un organico di 23 unità si ipotizza di licenziarne tredici: dieci giornalisti, due poligrafici e un grafico. Poi prevale l’idea di tenere integra la squadra sottoponendo però i

dipendenti a un pesante contratto di solidarietà con il taglio del 60 per cento dell’orario di lavoro e dello stipendio. Dall’accordo che ha durata annuale, dal 23 maggio al 22 maggio del 2020, vengono esclusi i quattro giornalisti con articolo 2 che non subiranno riduzioni di retribuzione. Anche per il Roma sono previste verifiche con cadenza trimestrale.
Al termine dei dodici mesi di ‘solidarietà’, se per il Sannio o per il Roma dovesse permanere un precario equilibrio economico l’accordo potrebbe essere prorogato soltanto fino al 31 dicembre 2020 e non oltre.