La 'mediazione'
dei giornalisti

NOI GIORNALISTI siamo i mediatori tra la fonte e il pubblico”: l'affermazione è del presidente dell’Ordine nazionale Carlo Verna intervenuto il 21 maggio a Cosenza a un convegno su ‘L’era digitale e la deontologia dei giornalisti’.
Allora vorrei girare una domanda a Verna, che è anche redattore capo della sede Rai di Napoli: dov'è la ‘mediazione’ quando il capo Antonello Perillo o qualche ufficiale di via Marconi mandano in giro un operatore,

magari di una troupe d’appalto, che dà il microfono al personaggio di turno e registra una dichiarazione a piacere, senza domande e senza contraddittorio? Grazie alla pigrizia dei redattori che non vanno sui fatti e alla sciatteria dei

Carmelo Barbagallo e Antonello Perillo

responsabili di line della Rai partenopea, l’autointervista sta diventando sempre più frequente nei tg della Campania e viene, ovviamente, messa in onda anonima. Ma ci sono anche filmati, ed è ancora peggio, nei quali le parole a ruota libera vengono firmate. Un esempio? Il 9 maggio al tg delle 14 viene trasmessa l’autointervista del segretario nazionale della Uil Carmelo Barbagallo. L’autore risulta il tco Giuseppe Caterino. E per non fare mancare niente al povero telespettatore campano viene sbagliato il sottopancia del segretario Uil che diventa Alberto Barbagallo, giornalista della sede Rai di Milano.
Ma torniamo al compito del giornalista: siamo sicuri che Verna, guardando il filmato, ci saprà spiegare dove è la ‘mediazione’.