Finanziamenti solo a chi
rispetta norme e sentenze

Apc-EDITORIA/ GIULIETTI E LABELLARTE: NO AIUTI A CHI E' CONTRO REGOLE - ItaliaOggi non reintegra giornalista licenziato ingiustamente Roma, 23 gennaio 2006 (Apcom) - Lo Stato finanzia con milioni di euro anche gli editori che non rispettano le regole della convivenza
democratica. Lo denunciano Gerardo Labellarte (Rosa nel pugno) al
Senato e da Giuseppe Giulietti (Ds) in interrogazioni presentate alla Camera.
I parlamentari si sono rivolti al Presidente del Consiglio "dopo aver appreso che tra i beneficiari delle provvidenze erogate dal Dipartimento Editoria e Informazione c'è anche il quotidiano economico ItaliaOggi che ha ricevuto negli ultimi tre anni, come anche nei precedenti, un contributo superiore a cinquemilioni di euro.
Il quotidiano diretto da Paolo Panerai, controllato da una cooperativa e partecipato da Class Editori, da più di sei mesi non ottempera alla sentenza della magistratura che ordina il reintegro nel posto di lavoro di un giornalista ingiustamente licenziato più di quattro anni fa. Il 22 luglio 2005 la Società
editrice Italia Oggi Editori- Erinne sl veniva condannata dal Tribunale del lavoro di Milano, con sentenza immediatamente esecutiva, nella causa intentata dal giornalista Ugo Degl'Innocenti".

"Il Tribunale - si legge ancora - ordinava l'immediato reintegro nel posto di lavoro del giornalista, nonché il pagamento di tutti gli stipendi arretrati e il risarcimento dei danni da dequalificazione professionale subiti". Giulietti e Labellarte fanno notare che "la Società non ha neanche avviato alcun
contatto col ricorrente, nonostante le sollecitazioni dell' Associazione Lombarda dei Giornalisti e della FNSI e nonostante sia stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti del Direttore responsabile, da parte del Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia".
I parlamentari chiedono quindi di "sapere se nel processo di ammissione alle erogazioni a sostegno dell'editoria, non si ritenga di dover subordinare tali erogazioni anche alla verifica del rispetto, da parte dei beneficiari, sia delle regole in materia di legislazione del lavoro sia delle disposizioni di altri Organi istituzionali, come, ad esempio, la Magistratura, in quanto appare giuridicamente ed eticamente assurdo che ottenga un sostegno dallo Stato chi dimostra di non riconoscere e rispettare le istituzioni e le norme legislative dello Stato stesso".
Red/Pol _231523 jan