Mattino: salta Santonastaso,
a Caserta il capo è Molinari

UN BADGE, UNO stupido badge ha fatto cadere Nando Santonastaso dalla poltrona di capo della redazione casertana del Mattino, poltrona conquistata nel febbraio del 2003, quando sostituì Manuela Piancastelli trasferita a Napoli. Dal 4 dicembre tocca invece a Santonastaso imboccare l’autostrada per raggiungere via Chiatamone e accomodarsi a una delle scrivanie del settore politico guidato da Fabio Scandone.
Il nuovo responsabile delle pagine di Caserta è Gianni Molinari, potentino, quarantadue anni, da ventidue professionista, assunto al Mattino nell’aprile del 2005 come numero due del settore economia diretto da Marco Esposito.

Ma torniamo al badge e al caldo di giugno quando l’Unione degli industriali casertani, presieduta da Carlo Cicala, organizza a Milano una conferenza stampa: si presenta una manifestazione internazionale sulle sete da tenere a settembre a San Leucio. Santonastaso


Carlo Cicala, Raffaele Del Noce e Antonello Velardi

decide di inviare al seguito degli industriali Nicola Passariello, un pubblicista con articolo 36, che ha quindi l’obbligo di una presenza quotidiana in redazione certificata dal badge. Il giorno della conferenza stampa Passariello è a Milano, ma stando al badge risulta presente in redazione. Non si sa come la notizia arriva a Napoli. L’amministrazione controlla badge, fogli di presenza, trasferte e a luglio partono due lettere del capo del personale Raffaele Del Noce indirizzate a Santonastaso e Passariello: al primo vengono inflitte cinque giornate di sospensione, al secondo tre. Segue un carteggio tra il direttore Orfeo e Santonastaso, finalizzato a un trasferimento indolore da Caserta a Napoli. Sulla vicenda al Mattino c’è stata la consegna del silenzio: tacciono gli interessati, tace il comitato di redazione, tace l’azienda. Il 26 settembre Santonastaso non va in redazione: dal foglio interno delle presenze risulta ‘in ferie’, dal foglio aziendale ‘assente’; stessa situazione nei giorni successivi fino al 30, compresi i giorni di sciopero del 29 e 30 settembre. Ma Santonastaso non è in ferie e non è assente; sta scontando le cinque giornate di squalifica.
Il badge comunque per Orfeo è stato soltanto l’occasione per voltare pagina a Caserta, una realtà dove il Mattino ha accumulato attriti, ha perso peso e in


Angelo Agrippa, Marco Esposito e Manuela Piancastelli

edicola zoppica.
Per l’eredità di Santonastaso c’era in pole position la numero due della redazione Maria Rosaria Capacchione, componente del cdr, e girava anche la voce dell’assunzione dal Corriere del Mezzogiorno di Angelo Agrippa,

compaesano (Marcianise) e fedelissimo del redattore capo centrale Antonello Velardi, ma le incrostazioni sedimentate fuori e dentro la redazione hanno fatto scartare soluzioni locali. Molinari ha in più il vantaggio di conoscere la macchina e i tempi della redazione centrale, una sintonia che consentirà di ottimizzare eventuali investimenti in uomini (in organico ci sono soltanto sette unità) e pagine (oggi sono undici).
Del resto, superata la fase di assestamento del nuovo capo, l’azienda dovrà decidersi a investire perché la leadership del Mattino in Terra di lavoro è traballante; resiste il primato in edicola, ma soltanto per un motivo paradossale: i piccoli quotidiani casertani (il Corriere, la Gazzetta e il Giornale) costano novanta centesimi, il quotidiano di via Chiatamone viene venduto, ormai da anni, a cinquanta centesimi.