Gentile dottor Cozzolino,
dall'articolo pubblicato il 22 novembre, nella cronaca del quotidiano "Il Mattino", a firma del giornalista Pierluigi Frattasi, apprendiamo una notizia che ci lascia non poco perplessi e che riguarda il mancato pagamento di somme dovute alla ditta che ha eseguito i recenti lavori per la revisione ventennale della funicolare Centrale. I lavori, terminati alla fine di luglio scorso, dovevano durare dieci mesi e invece si sono protratti per quasi un anno, e per i quali era stato stanziato un importo di poco più di sette milioni di euro.
La somma ancora da versare, stando a quanto riportato, per la quale è stato emesso un decreto ingiuntivo, è di oltre 3,5 milioni di euro, in pratica la metà di quella complessiva. Il provvedimento è stato notificato all'Azienda napoletana per la mobilità (l'amministratore unico è Ciro Maglione, ndr), che "venerdì ha girato l'atto al Comune, intimando cinque giorni di tempo per saldare gli arretrati". Tale iter, in base a quanto si legge nell'articolo, è giustificato dal fatto che "la convenzione prevedeva che in caso di inadempienza sui Sal, Saldi di avanzamento lavori, fosse l'Anm a rispondere nei confronti di terzi".
Qui l'articolista commette un errore dal momento che notoriamente, come sanno anche i non addetti ai lavori, l'acronimo Sal sta per "stato di avanzamento lavori", e rappresenta, come si legge su wikipedia: "il documento che attesta l'avvenuta esecuzione di una certa quantità di lavoro di qualsiasi tipo e di qualsiasi misura, al fine di poter calcolare l'importo che il committente del lavoro deve pagare all'azienda commissionata per lo svolgimento del compito".
Dunque niente "saldi" bensì la necessità di chiarire che fine hanno fatto gli oltre 3,5 milioni di euro che la ditta esecutrice dei lavori non ha ricevuto ma che rientravano tra quelli che erano stati impegnati all'atto dell'affidamento dei lavori. Un mistero che ci auguriamo venga chiarito al più presto dai diretti interessati.

Gennaro Capodanno