Cari amici di Iustitia,
si sa che Napoli è una città insicura e dove la fantasia dei suoi abitanti più smaliziati può partorire atti criminali veramente rari. Ma credo che un furto come quello raccontato il 17 giugno dal Roma, il quotidiano di Italo Bocchino diretto da Antonio Sasso, sia davvero eccezionale. Pubblicato nelle pagine con la testata Giornale di Napoli curate dal capo cronista Rodrigo Rodriguez,(in tandem, per nera e giudiziaria, con Roberto Paolo), l’articolo senza firma ècollocato in una pagina con apertura affidata a Fabio Postiglione, mentre tre notizie sono firmate o siglate da Silvia Miller. Il titolo è: “Trafugata chiesa al Vomero".
Il dizionario della lingua italiana di Tullio De Mauro è chiarissimo: il significato del termine "trafugare" è "portar via di nascosto, sottrarre furtivamente". Una chiesa portata via di nascosto, sottratta furtivamente? Dopo i furti nei negozi con "spaccata", le rapine che fruttano rolex e macchine fotografiche ai danni di turisti stranieri, ora i balordi arrivano addirittura a trafugare chiese!
Purtroppo l'articolo non chiarisce come la chiesa possa essere stata trafugata, soffermandosi a parlare della sottrazione di tele e candelabri. Che il sacro edificio sia stato trafugato, però, è chiarito bene nel corpo del pezzo, ad eliminare il dubbio che l'errore sia (solo) del titolista: "Ad essere trafugata è stata la chiesa del Varchitiello in via Case Puntellate." L'avranno smontata pezzo per pezzo, mattone per mattone, e poi portata via in una scassatissima cinquecento per non dare nell'occhio? L'avranno messa su una pedana con delle ruote e poi trascinata per le strade sperando di non essere notati dalle forze dell'ordine? Avranno chiamato David Copperfield per renderla invisibile (ci è riuscito con la statua della Libertà, vi pare che non ci riusciva con una chiesa napoletana?). Il tutto è ancora un mistero. Proprio come è un mistero che certi giornalisti (e certi titolisti) scrivano di furti eccezionali su un giornale dalla storia prestigiosa come quella del Roma.
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