I lanci Ansa sulla truffa
da 50 milioni di € a Tim

TRUFFA ALLA TIM, ARRESTI E DECINE SEQUESTRI DA GDF NAPOLI
(ANSA) - NAPOLI, 21 APRILE - La Guardia di Finanza sta effettuando diversi arresti nella città di Napoli e decine di sequestri in tutta Italia nell'ambito di una indagine su una presunta truffa telematica ai danni della Tim.
L'operazione è svolta in collaborazione con polizia  postale e il Gruppo anticrimine tecnologico di Roma.
Secondo quanto si apprende, sulla Tim sarebbero ricaduti i costi di telefonate fittizie a numeri a tariffazioni speciali 899 e 166.
I dettagli dell'operazione saranno chiariti in un incontro con la stampa alle 10.30 nella Procura di Napoli.(ANSA).
PGL 21-APRILE-08 09:43

TRUFFA ALLA TIM, ARRESTI E DECINE SEQUESTRI DA GDF NAPOLI   (2)
(ANSA) - NAPOLI, 21 APRILE - Nell'ambito dell'indagine sono state arrestate stamattina in flagranza cinque dipendenti di una impresa di pulizie in servizio nella sede Telecom del Centro Direzionale di Napoli. Sono state inoltre fermate sei persone ritenute appartenenti alla organizzazione che ha attuato la truffa. Altre 29 persone sono state denunciate in stato di libertà.
Gli inquirenti hanno disposto il sequestro di 45 aziende che operano nel settore delle comunicazioni, bloccando inoltre 70 conti correnti bancari per un valore di 50 milioni di euro, ed hanno individuato dieci società attive all'estero. Sono state sequestrate anche 200 numerazioni a tariffazione aggiunta.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, la truffa è stata compiuta attraverso la ricarica abusiva di circa 35 mila schede telefoniche (sim card) intestate perlopiù a soggetti inesistenti o extracomunitari. Le ricariche venivano eseguite introducendosi abusivamente nel sistema informatico attraverso i terminali che si trovano nel Centro customer care del Centro direzionale di Napoli, usando login e password ‘sottratte’ dai computer degli operatori.
L'accredito del traffico telefonico veniva poi ‘scaricato’ verso le numerazioni 166-899-892, assegnate a società controllate e riconducibili agli esponenti dell'organizzazione.
Quest'ultimi sarebbero collegati a Nicola Rullo, già detenuto per altri reati e ritenuto vicino al clan Contini. La camorra infatti avrebbe lucrato sull'attività illecita e agli indagati è contestata l'aggravante di aver agevolato l'attività del gruppo camorristico. (ANSA).
LN/BOM 21-APRILe-08 13:17

TRUFFA ALLA TIM, ARRESTI E DECINE SEQUESTRI DA GDF NAPOLI (3)
(ANSA) - NAPOLI, 21 APRILE - All'operazione, denominata ‘Sim 'e
Napule’, hanno partecipato diversi organi investigativi: Il Gat, Nucleo speciale frodi telematiche di Roma, la polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, la squadra mobile di Firenze e la Polizia postale. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza con il procuratore aggiunto Giuseppe Maddalena e il pm della Dda Catello Maresca, titolare dell'inchiesta.
Gli addetti alle pulizie, come testimoniato anche da una serie di riprese video, si introducevano nel sistema informatico dopo aver appreso login e password attraverso l'uso di ''key logger''. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere, abusiva introduzione nel sistema telematico di Telecom Italia mobile, truffa ai danni della Tim per circa 59 milioni di euro: tutti aggravati dalla circostanza di aver favorito una organizzazione camorristica.
Gli inquirenti hanno sottolineato, a margine della inchiesta, l'esistenza a Napoli di un fiorente mercato di schede sim non intestate che vengono utilizzate spesso da esponenti della criminalità. A tale proposito è stato riferito che dalle indagini è emerso che numerose schede di questo tipo sono state acquistate di recente da immigrati pakistani, una vicenda sulla quale tuttavia non sono stati forniti ulteriori particolari in quanto sono in corso le indagini.
I fermati, con l'accusa di far parte dell'organizzazione, sono tutti napoletani: Antonio Santaniello, 39 anni, Emanuele Riccio, 27, Sergio Borriello, 36, Gianluca D'Addosio, 27, Carmine Fabozzi, 39, e Giovanni Garofalo, 30. Napoletani anche gli addetti alle pulizie arrestati in flagranza: Anna Coletta, 36, Alfredo Sartore, 42, Giuseppe D'Andrea, 33, Luigi Rachiglio, 45, e Concetta Vicedomini, 50. (ANSA).
LN 21-APRILE-08 15:14

TRUFFA ALLA TIM: OPERAZIONE 'SIM 'E NAPOLI', ARRESTI
GRAZIE A RICARICHE ABUSIVE SCHEDE LUCRAVANO CON CHIAMATE A 166
(ANSA) - NAPOLI, 21 APRILE - Fu la Tim a intuire che qualcosa non andava nella sede napoletana dell'azienda telefonica al Centro direzionale. E dopo un anno e mezzo di indagini la procura di Napoli, con il contributo di un pool di esperti della Finanza e della polizia, ha svelato una truffa di circa 50 milioni di euro ai danni di Telecom Italia mobile smantellando una organizzazione criminale in rapporti con la camorra.
‘Sim 'e Napule’: così, con un gioco di parole che lega i due elementi centrali della inchiesta (le schede telefoniche e l'origine napoletana degli indagati), è stata definita l'operazione condotta da Guardia di Finanza di Napoli, Nucleo
frodi telematiche, Polizia postale e squadra mobile di Firenze che ha portato oggi all'esecuzione di cinque arresti e sei fermi.
Complesso e ingegnoso il meccanismo escogitato dall'organizzazione che si impossessava delle password degli operatori della sede di Napoli, poi attraverso i computer si immetteva nel sistema telematico dell'azienda e ricaricava schede telefoniche (ben 35mila) intestate perlopiù a soggetti inesistenti o a ignari immigrati. L'accredito del traffico telefonico veniva poi ‘scaricato’ verso le numerazioni 166 oppure 899 o ancora 892 assegnate a società controllate o riconducibili comunque agli indagati. A immettersi nel sistema dai terminali dell'azienda erano alcuni addetti alle pulizie che erano stati contattati dalla organizzazione proprio per la facilità con cui avevano accesso ai terminali: in cinque stamattina sono stati arrestati in flagranza. I sei fermati sono invece tutti esponenti della presunta associazione per delinquere che farebbe riferimento al clan Contini, una delle principali organizzazioni camorristiche della città.
Oltre ai provvedimenti restrittivi, gli inquirenti hanno sequestrato 45 aziende che operano nel settore delle comunicazioni, nonché 200 numerazioni a tariffazioni aggiunte (166-899-892), bloccando inoltre settanta conti correnti.
Le indagini, coordinate dal pm della Dda di Napoli Catello Maresca, hanno messo in luce un aspetto su cui continuerà l'attività investigativa: l'esistenza a Napoli di un fiorente mercato di schede non intestate che vengono utilizzate per la maggior parte da esponenti della criminalità. C'è in questi giorni negli inquirenti un forte motivo di preoccupazione per l'acquisto a Napoli, da parte di alcuni pakistani, di numerose schede ‘clandestine’, come emerso dalle indagini. Ma su questo versante dell'inchiesta il riserbo è assoluto. (ANSA).
LN 21-APRILE-08 20:01