L’editore del “NY Times” prevede che tra 5 anni il suo giornale non lo si leggerà più su carta ma solo sul computer. I grandi giornali della sera si sono estinti un quarto di secolo fa e tutti i tentativi di risuscitarli finora sono abortiti. Le testate di stampa gratuita si vanno moltiplicando e invadono sempre di più treni, stazioni e marciapiedi.
Noi invece lanciamo un nuovo quotidiano su carta. Che esce di sera. E per averlo vi chiediamo di pagarlo (sia pure soltanto mezzo euro).
Andiamo contro corrente. Perché?
Perché in un’epoca di bombardamento informatico sempre più massiccio e assillante, ma sempre più impalpabile e incontrollabile via etere o via cavo (dove un signore della politica e della televisione, dopo averle sparate grosse, può dire disinvoltamente di essere stato frainteso) c’è un grande bisogno di mettere nero su bianco senza condizionamenti e senza compiacenze, un nero che non si
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possa cancellare un’ora dopo e che resti impresso per sempre, fosse anche nelle collezioni di emeroteche. Ma ciò ha un prezzo. Pagarlo implica una scelta, cioè una selezione ragionata dell’informazione: non subìta ma cercata, magari di sera, o anche di sera, per stare al passo con il veloce succedessidi fatti e notizie.
I ritmi della vita e il traffico delle metropoli distolgono sempre più il lettore dalle edicole. Noi proveremo a riportarcelo: con gli “strilloni” sarà il giornale ad andare incontro ai lettori e speriamo che questi riprendano via via l’abitudine ad andare verso le edicole. E’ importante, anzi è necessario, perché la maturità di un popolo si misura anche da quanto legge e da che cosa legge. E la lettura dei giornali è indispensabile per sapere di più e giudicare meglio.
Insomma vogliamo provare a dare alla capitale uno strumento che persegua questi tre obiettivi. Se ci riusciamo sarete voi a dircelo. Sera dopo sera.
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