Casamicciola e “i traingoli ferdi”

Egregio direttore,
meno male che c’è il desk del Mattino; se non esistesse, dovrebbero inventarlo. Grazie a questa benemerita istituzione il giornale è riuscito a strappare qualche sorriso anche in un momento luttuoso come quello dell’alluvione che ha in questi giorni sconvolto Casamicciola, sull’isola d’Ischia.
Domenica 27 novembre apre la pagina 6 un servizio di Mariagiovanna Capone, incolpevole, con una immagine corredata di didascalia. L’immagine è a colori, ma dai toni molto tenui, per cui sono a stento visibili i vari significati della grafica; soprattutto sono quasi invisibili i triangoli verdi, che stanno a simboleggiare i punti maggiormente devastati dalla frana che ha colpito le parti alte di Casamicciola.
La performance, dicevamo, è nella didascalia. Quei buontemponi del Mattino, pur davanti a una tragedia enorme, ce l’hanno messa tutta per far sorridere il lettore. Tralasciamo il folgorante incipit: “A sinistra due abitazioni una sospesa sulla frana e e una immediatamente sotto investite dalla frana di Casamicciola”. Come si vede, niente punteggiatura, parole tutte di seguito come in un telegramma, senza tirare il respiro. Il sostantivo “frana” utilizzato due volte e la stessa congiunzione (“e e”) ripetuta addirittura di seguito, perché forse una era ritenuta troppo poco (alla Totò e Peppino della famosa lettera, “Massì, facciamo vedere che abbondiamo, se no poi dicono che siamo del Sud, siamo tirati”).
Più avanti, il top. Nella spiegazione dei simboli della scolorita cartina, si legge: “I traingoli ferdi sono i luoghi dove ieri ci sono stati gli effetti maggiori dello smottamento dal monte Eoponeo”.
Sì, avete capito bene: i “traingoli ferdi”, non i “triangoli verdi”. Sembra quasi scritto da uno stagista tedesco. E il monte “Epomeo” diventa “Eoponeo”? Sublime. E tutte queste perle in poche righe.

Marisa Capasso

 
M. Capone
Totò
Peppino De Filippo