Al matrimonio canta Boccelli

Ve lo diciamo subito. Ci sono i matrimoni. E ci sono i Matrimoni. Il Matrimonio c'è stato il 5 gennaio a Napoli; e non si è stati lì a guardare la lira, a tirare sul buffet e sul rinfresco, a risparmiare sull'allestimento floreale, a discutere sul prezzo per il guardamacchine abusivo, a farsi prestare la macchina buona di zio Geppino per portare la sposa in chiesa, a lucidare e rimettere in moto la Fiat Arna e la Simca 1000, forse le due auto più brutte della storia fin dai tempi di Henry Ford (quello che disse “C'è vero progresso solo quando i vantaggi diventano per tutti”).
Niente di tutto questo: scordatevi la vostra cerimonia nella chiesa del Volto Santo ai Ponti Rossi e il pranzo alla Sonrisa che ne parlò tutto il vicolo per mesi. Qui hanno fatto le cose come Dio comanda; ci racconta tutto sul Mattino web Francesca Cicatelli, forse più emozionata della sposa al punto da farsi travolgere dalla sindrome di articolite compulsiva ed esagerata, al punto che il tenore Andrea Bocelli, ingaggiato per cantare in chiesa, è diventato Andrea Boccelli, perché in un giorno di gaudio una doppia consonante non si nega a nessuno. Bocelli ha cantato e le note "sono rimbalzate sul cotonnato" non sappiamo se della basilica o delle acconciature delle signore. E poi la descrizione della cerimonia, avvenuta nella Basilica Reale di san Francesco di Paola in piazza Plebiscito (anche se Cicatelli la chiama Basflica). Per gli ospiti 50 auto nere elegantissime che li hanno condotti poi alla fase godereccia della giornata: e se per la cerimonia religiosa gli sposi Angela Ammaturo e Francesco Rossi Guarnera hanno voluto la basilica reale, per il rinfresco Donato, il papà di Angela, tycoon di Nola che porta gas in tutta Italia, non ha badato a spese e ha voluto il meglio, anzi di più, una reggia. Anzi La Reggia, quella di Caserta, con i viali ricoperti per l'occasione dalle 50 auto nere da cerimonia parcheggiate all'ingresso dello scalone disegnato da Luigi Vanvitelli per far schiattare quelli di Versailles. Tutte nere, tutte ferme lì: e voi state pensando che quando portate la famiglia in gita a Caserta dovete parcheggiare la vostra Opel a Marcianise e farvi il vialone a piedi. E l'allestimento? Non ne parliamo: "sul pavimento delle tre sale distese dimoquette (una parola)" mentre "dal soffitto penduli fili argentati ricoperti da migliaia di fiori esotici arrivati dalla Thailandia". E ha fatto il giro del mondo la foto del garzone di fiorista a cavalcioni sul leone di marmo utilizzato come scaletto per i fili penduli. Quando si sono spente le luci Cicatelli è andata via estasiata e con i fili argentati tra i capelli. Il fiorista speriamo che si siano ricordati di recuperarlo. E Ford? Disse una bella cosa sul "progresso", ma nessuno gli perdonerà di essere stato l'antesignano di quello che ha disegnato la Simca 1000.

Ruy Vaz

 
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