Miracolo a Torino. Il 14 giugno la redazione de La Stampa, quotidiano torinese diretto da Massimo Giannini, ci regala uno scoop 'divino', raccontandoci la straordinaria storia di Maurizio un ex calciatore che “ha perso la vita”, e ciò nonostante oggi viaggia in tandem, la classica bicicletta a quattro pedali.
Non è stato abbastanza forte il Cupo Mietitore, perché Maurizio con un colpo straordinario ha sconfitto la Morte ed è tornato per dimostrare a tutti noi che volere è potere, e si sta allenando per portare a termine i 100 km.
La notizia, che già di per sé ha del soprannaturale, ha delle implicazioni filosofico-teologiche non da poco. Cosa ha trovato Maurizio dall'altra parte? Cosa ci attende quando il nostro viaggio è concluso? Queste sono le domande che Franco Bocca, l'autore dell'articolo, avrebbe dovuto porsi e porre a Maurizio. Così, aprendo l'articolo con curiosità, ci si imbatte in un paywall, ossia un 'muro' che impedisce di leggere l'articolo se non pagando un abbonamento a La Stampa. La curiosità è tremenda e ci lascia con l'amaro in bocca, ma solo per una decina di ore. Perché in redazione, forse mitragliati da decine di telefonate di lettori credenti, si accorgono dell'errore e correggono l'articolo: “Maurizio ha perso la vista, non la vita”. Così l'articolo di Bocca perde la sua dimensione trascendente e diventa una storia di riscatto umano, bella ma lontana dall'essere quello scoop divino che ci aveva tratto in inganno. |