Corecom e Rai a due gemelli? |
Eccellentissima Iustitia,
vogliamo continuare a parlare di conflitti d’interesse nell’informazione e nella comunicazione? Oggi me ne è venuto in mente uno, per ora solo potenziale. Più che altro, un problema di opportunità.
Il 24 settembre il consiglio regionale della Campania ha rinviato per la milionesima volta l’elezione del presidente e dei componenti del nuovo Corecom (dal 2001 presieduto da Samuele Ciambriello e dal febbraio scorso guidato da Norberto Vitale, ndr). Da tre anni l’assemblea legislativa campana non riesce a trovare la quadra per l’elezione dei nove componenti dell’organismo, nel frattempo, in nome del principio tutto tricolore che in Italia non c’è niente di più definitivo del provvisorio, le competenze del Corecom continuano ad essere esercitate dai componenti del vecchio Corerat, in regime di proroga. E il conflitto d’interesse?
Un attimo che ve lo spiego, ché il Corerat non c’entra niente. Nella terna dei probabili presidenti del futuro Corecom, designati con l’intesa istituzionale di Sandra Lonardo e Antonio Bassolino, c’è il nome del sorrentino Ferdinando Pinto, docente di Diritto della Federico II, ex sindaco di Sorrento in quota Pds, candidato dell’Ulivo alle politiche del 2001 nel collegio di Gragnano-Capri (battuto da Alfredo Vito, ndr). Dicono sia il favorito, dovrebbe avere la meglio su Gianni Festa e Salvatore Sica.
Pinto, infatti, è gradito a una buona parte del Pd, per la sua militanza politica in questo partito – l’11 aprile è intervenuto in piazza Tasso a Sorrento, dal palco del comizio di chiusura della campagna elettorale dei Democratici in costiera sorrentina - ‘ma anche’ (Crozza docet) perché è un validissimo professionista, tra i migliori amministrativisti campani, autore di numerosi studi nel campo della comunicazione. Però è anche il fratello gemello di Francesco Pinto, dal '95 direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli, a parte una breve parentesi come direttore di Rai 3 durante il governo D’Alema.
Mi chiedo e vi chiedo: è opportuno che la graduatoria di assegnazione dei contributi statali per le tv private, di competenza del Corecom, possa in un prossimo futuro essere firmata dal fratello gemello del principale dirigente della televisione pubblica campana? È opportuno che la sopravvivenza economica delle tv private napoletane dipenda dalla valutazione di un organismo presieduto dal fratello gemello del capo del loro principale concorrente sul territorio, la Rai di Napoli? Qualcuno ha qualcosa da dire in proposito? In consiglio regionale il problema pare non esistere. E tra gli operatori del settore?
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Jack Frusciante |
Gentile dottor Cozzolino,
rispondo alla lettera – peraltro, devo dire, garbata nel tono - che mi ha inviato. Chiarisco che non esiste, evidentemente, alcun conflitto d'interessi. Questo è disciplinato esplicitamente dall'articolo 4 della legge regionale 2002, che testualmente prevede l'incompatibilità alla carica di componente del CORECOM per “l'amministratore, dirigente, dipendente o socio azionista di imprese pubbliche e private operanti nel settore radio televisivo e delle telecomunicazioni, della pubblicità, dell'editoria anche multimediale, della rilevazione dell'ascolto e del monitoraggio della programmazione a livello sia nazionale che locale”, nonché dei “titolari di collaborazione o consulenza attiva con i precedenti soggetti”.
Non ho, evidentemente, alcun rapporto di collaborazione con la RAI, semmai ne sono stato in passato controparte.
Quanto all'opportunità, nel merito, credo che, semmai dovesse avvenire, dovrò essere giudicato per quello che effettivamente farò, non per quello che potrei fare o non fare, assicurando l'autore della lettera che, per la mia storia personale, ho sempre avuto come principale obiettivo di tutta la mia attività, in qualsiasi campo si sia svolta, il valore del pluralismo e della trasparenza. Cordialmente. |
Prof. Ferdinando Pinto |
(*) Da www.sambenedettoggi.it |
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