Tgr, il documento
votato all'unanimità

COMUNICATO ASSEMBLEA REDAZIONE RAI NAPOLI

L’assemblea di redazione del Tgr della Campania, ritiene non più tollerabili i comportamenti dell’azienda e del direttore Generale della Rai. E chiede un’audizione del suo CdR in Commissione di Vigilanza.
Le continue offese di Gubitosi ai giornalisti,  ultima quella di definire il ruolo della Tgr come “Ufficio di corrispondenza locale”, per le testate nazionali nella futura riforma dell’informazione,  impongono all’Usigrai, un deciso cambio di passo della politica sindacale che, come è evidente,  si è rivelata fino ad ora totalmente fallimentare. È assurdo pensare di offrire ancora ramoscelli d’ulivo e collaborazione, a chi continua a mettere in discussione, la professionalità dei giornalisti Rai, (arrivando a definirli anche “privilegiati” e “politicizzati”) screditando, di fatto, tutta l’informazione del servizio pubblico. Una controparte che opera tagli indiscriminati a edizioni giornaliere di Gr e Tg e che non comprende il grande patrimonio della TGR, della sua specificità e competenza nel Paese, garanzia di pluralismo e attenzione ai tanti aspetti delle realtà territoriali, è totalmente inaffidabile. 
I giornalisti della redazione napoletana sono favorevoli ad una seria riforma che si proietti al mondo informativo globale e che li metta in condizione di essere veramente competitivi.

Per questo

- chiedono all’Usigrai di valutare tutte le iniziative, anche legali, e procedere contro il direttore generale per danno all’immagine ed esistenziale arrecato ai giornalisti Rai;
- esprimono ferma contrarietà al piano presentato dall’azienda, basato solo su   principi contabili per contenere i costi. Ottimo trampolino di lancio per chi ambisce ad altre e più ricche mete dirigenziali, ma decisamente contrario al rilancio dell’informazione Rai; 
- pensano che nessuna riforma possa essere credibile se si continua a ignorare la questione centrale, ovvero quale prodotto dare ai cittadini;
- non condividono la scelta dell’azienda di procedere alla riorganizzazione del settore senza prima stabilire  i nuovi criteri di nomina della governance Rai;
- ritengono insopportabile che si continui a parlare di nuove tecnologie e multimedialità, mentre i giornalisti sono costretti a viaggiare su “treni a vapore”;  telecamere obsolete, computer  redazionali con tecnologie antiquate, mancanza di qualsiasi  dispositivo personale per accedere alla rete, inviare mail e quant’altro. Per non parlare delle postazioni e i luoghi di lavoro in cui sono costretti a lavorare. Carenti in termini di sicurezza, e non rispondenti alle normative sulla salubrità ambientale.
(Documento approvato all’unanimità).

Napoli, 29 settembre 2014 Il Cdr