C’era il retrogusto di salsiccia e friarielli e di frittatona di maccheroni della gita di Pasquetta, si diffondeva un sapido bouquet di culatello e lambrusco quando nei casolari romagnoli si ammazza il porco e si canta fino all’alba sull’aia con la fisarmonica, ubriachi e contenti, ma si percepiva anche il sentore greve delle battute del Pierino di Alvaro Vitali. C’erano tutti questi antichi sapori nelle prime pagine del 29 giugno del Giornale e di Libero, delicati cantori della cultura politica e calcistica di Berlusconi, all’indomani della illusoria vittoria dell’Italia di Cesare Prandelli e di Mario Monti sulla Germania di Angela Merkel al campionato europeo di calcio.
Quel titolo del Giornale Ciao ciao culona ci riportava la nostalgia delle struggenti melodie dell’orchestra di Raul Casadei; la prima e la seconda pagina di Libero di Maurizio Belpietro con Vaffanmerkel e Due calci nel culone sapeva di delicata piadina con bresaola e rutto liberatorio tra piroette di mazurka. Titoli riuscitissimi e di grande impatto sul pubblico dei lettori di destra.
Per Belpietro e per l’accoppiata Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti un solo rammarico: si è ormai ritirato da molti anni dall’attività agonistica un ex calciatore del Bayern Monaco, un marcatore arcigno che faceva parte della nazionale tedesca vincitrice degli Europei del 1996. Si chiama Thomas Strunz, una vita da mediano, come avrebbe detto Luciano Ligabue. |