Il segretario Usigrai
critica il direttore Tg1

INCHIESTA G8: VERNA, DA MINZOLINI BRUTTA PAGINA PROPAGANDA
(ANSA) - ROMA, 18 FEBBRAIO - "Devo ricordare a Minzolini che il giornalista è il cane da guardia della democrazia, non il cane da guardia del potere. Quello sulle intercettazioni di stasera allunga la serie di esemplari editoriali faziosi": così il segretario dell'Usigrai Carlo Verna commenta l'editoriale del direttore del Tg1 Augusto Minzolini che - a proposito dell'inchiesta sul G8 - parla di 'gogna mediatica' a ridosso delle elezioni.
"Non perché un'opinione possa essere considerata buona e un'altra cattiva - spiega Verna -: il punto sta nella coincidenza sistematica delle esternazioni del direttore del Tg1 con le posizioni del presidente del Consiglio. Valutazioni le sue che fruiscono dell'autostrada di un tg storicamente di massimo ascolto e storicamente di profilo istituzionale. Nessuno dei predecessori di Minzolini è mai entrato così come un elefante in una cristalleria, sapendo che i cittadini utenti sono molto meno certi su quando finisca il diritto di sapere e quando cominci il diritto alla riservatezza".
"Abbiamo assistito ad una brutta pagina di propaganda di governo. Non so neanche se Bertolaso (per quanto riguarda ciò che è a mia diretta conoscenza di giornalista, sicuramente bravo nel caso rifiuti di Napoli, ma non per questo non sindacabile dalla magistratura) - conclude Verna - possa essere contento di un'operazione così costruita, servile, di una difesa così a gamba tesa. Altro che par condicio". (ANSA).
SN 18-FEBBRAIO-10 20:38

RAI: USIGRAI, DA MINZOLINI BRUTTA PAGINA DI PROPAGANDA DI GOVERNO
(AGI) - Roma, 18 febbraio. - "Devo ricordare a Minzolini che il giornalista è il cane da guardia della democrazia, non il cane da guardia del potere". Lo afferma in una nota Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai commentando l'editoriale di Augusto Minzolini nell'edizione delle 20 del Tg1. "Quello sulle intercettazioni di stasera - continua Verna - allunga la serie di esemplari editoriali faziosi. Non perché un'opinione possa essere considerata buona e un'altra cattiva, il punto sta nella coincidenza sistematica delle esternazioni del direttore del Tg1 con le posizioni del presidente del Consiglio. Valutazioni le sue che - aggiunge il segretario nazionale dell'Usigrai - fruiscono dell'autostrada di un Tg storicamente di massimo ascolto e storicamente di profilo istituzionale. Nessuno dei predecessori di Minzolini è mai entrato così come elefante in una cristalleria, sapendo che i cittadini utenti sono molto meno certi su quando finisca il diritto di sapere e quando cominci il diritto alla riservatezza. Abbiamo assistito a una brutta pagina di propaganda di governo. Non so neanche se Bertolaso (per quanto riguarda ciò che è a mia diretta conoscenza di giornalista sicuramente bravo nel caso rifiuti di Napoli, ma non per questo non sindacabile dalla magistratura)
possa essere contento di un'operazione così costruita, servile, di una difesa così a gamba tesa. Altro che par condicio". (AGI)
Red/Eli 21,13 18 FEBBRAIO 10