Cormezz; chiusa la Puglia,
rimane l'edizione di Bari

LA TRATTATIVA AVVIATA a giugno dai dirigenti della Rizzoli Corriere della sera con i cdr delle edizioni campana e pugliese del Corriere del Mezzogiorno è arrivata a un punto fermo il 28 ottobre quando il direttore Enzo D’Errico, in video conferenza con la sede pugliese, ha letto il piano editoriale che prevede, nell’arco di tre anni, sette tagli a Bari, su un organico di sedici giornalisti, e due esuberi a Napoli dove lavorano ventitre redattori.

A larghissima maggioranza, due soli i voti contrari, il piano è stato approvato a vico san Nicola alla Dogana; a “larghissima maggioranza” il piano è stato bocciato a Bari e l’assemblea ha proclamato con un duro comunicato due giorni di sciopero, il primo dei quali ha bloccato l’uscita del giornale in Puglia il primo novembre.
Vediamo nel dettaglio l’operazione del taglio dei costi nelle due regioni.
Dopo quindici anni, era nata il 13 dicembre

Enzo D'Errico

del 2000, dal 2 novembre è stata di fatto chiusa l’edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno, con la soppressione della sede di Lecce, dove lavoravano Salvatore Avitabile e Francesca Mandese, e un giornale dallo scorso aprile guidato dal redattore capo Angelo Rossano, concentrato esclusivamente su Bari e ridotto da sedici a otto pagine almeno fino alla prima verifica fissata per febbraio. Se dovesse andare bene, si potrebbe risalire a dodici pagine. Alla redazione pugliese, che dovrà attuare anche il piano di smaltimento ferie, è stato inflitto un ulteriore sacrificio con l’avvio da novembre dei contratti di solidarietà che prevedono un taglio del 25 per cento delle giornate di lavoro e dello stipendio (in parte compensato da una copertura dell’Inpgi) con una settimana di fermo ogni tre lavorate.
Intanto lo smaltimento dei sette esuberi è già stato avviato: il partenopeo Avitabile ha lasciato Lecce e ora lavora a Napoli; il redattore capo Michelangelo Borrillo già distaccato al Corriere della sera dovrebbe avere

Angelo Lomonaco

la proroga del distacco per altri dieci mesi; la redattrice Rossella Trabace è in trattative con l’azienda per una uscita volontaria. Per gli altri tagli ci sono cinque redattori che tra il dicembre 2017 e il dicembre 2018 maturano i requisiti previsti per il prepensionamento: cinquantotto anni e diciotto di contributi.
L’intervento Rcs sul Cormezz Puglia, con l’azzeramento dell’identità regionale del quotidiano, è stato draconiano, ma non va

dimenticato che a giugno notizie di stampa davano per probabile la chiusura del giornale e si era poi passati a un piano che prevedeva il taglio di dieci redattori, progetti mitigati dal lavoro del cdr formato da Vito Fatiguso, Lorenza Saracino e Francesco Strippoli, anche se la redazione non ha digerito la diversità di trattamento riservata alle due edizioni.
La decisione dello sciopero – spiega uno dei giornalisti pugliesi – nasce dal fatto che negli incontri avuti nella sede della Fnsi sia il responsabile delle Risorse umane Rcs Vito Ribaudo che l’amministratore dell’Editoriale del Mezzogiorno Domenico Errico hanno detto che il rosso andava imputato per il 60 per cento a Bari e per il 40 per cento a Napoli. E poi si arriva a un accordo nel quale c’è un inspiegabile, “marcata differente ripartizione dei tagli’, con la Puglia caricata quasi per intero del deficit della Campania che esce praticamente indenne dalla crisi”.
E allora vediamo la parte napoletana del piano che è stata contrattata dal

comitato di redazione composto da Paolo Cuozzo, Vanni Fondi e Roberto Russo. In Campania viene chiusa la redazione di Salerno con il trasferimento a Napoli di Gabriele Bojano, assegnato agli Speciali, e Felice Naddeo, che va invece a rafforzare il web, il contratto di solidarietà scatta per ogni redattore soltanto per un giorno all’anno, mentre è previsto il taglio di due giornalisti che, in base ai dati anagrafici, dovrebbero essere il vice

Gabriele Bojano

redattore capo Angelo Lomonaco, responsabile degli speciali mensili Salute e Corriere sociale e supervisore del settore Campania, che i cinquantotto anni li compie a marzo 2016, e Gabriele Bojano, per anni capo delle pagine di Salerno, che arriva all’età del prepensionamento nel dicembre del 2018.
Infine con il piano il direttore ha anche annunciato le promozioni a vice redattore capo di Gianluca Abate ed Enzo Esposito.