Agcom, indagini
ferme: manca il pm

ALLA PROCURA DI Napoli si sta verificando uno strano balletto: il fascicolo sulle spese disinvolte all’Autorità per le garanzie sulle telecomunicazioni (Agcom) non riesce a trovare una scrivania libera: dopo oltre quattro anni di indagini, nello scorso febbraio il pm Luigi Gay, prima di lasciare la procura di Napoli per trasferirsi come aggiunto a quella di Ariano Irpino, ha indirizzato al gip la richiesta di archiviazione e ha trasmesso il fascicolo a Federico Cafiero de Raho (da marzo promosso procuratore aggiunto responsabile della sezione misure di prevenzione, ndr); De Raho ha

girato le indagini a un altro aggiunto Giuseppe Maddalena (capo della sezione reati contro la pubblica amministrazione, ndr); Maddalena ci ha pensato su e ha restituito il fascicolo a De Raho. Ma chi deve occuparsi dell’Agcom?”.
La denuncia è di Claudio


Federico Cafiero de Raho, Luigi Gay e Giuseppe Maddalena
Farenga, difensore, con Emanuela Perazzoli e Carminantonio Del Plato, di Fabio Salvatori, l’avvocato veronese dipendente dell’Agcom che, con una denuncia presentata nell’ottobre 2004 ha dato il via al secondo filone di indagini sull’Authority e con l’opposizione all’archiviazione depositata il 3 marzo scorso, ha per ora impedito che venissero seppelliti gli sprechi dell’Agcom durante la gestione del presidente Cheli.
Il “balletto” della procura è certo “strano”, anche perché ha riflessi diretti e gravi sulle indagini: a metà giugno il gip Alberto Vecchione ha ordinato “al pm di iscrivere nel registro degli indagati con l’accusa di peculato l’ex presidente Enzo Cheli e i commissari Alessandro Luciano, Alfredo Meocci e Antonio Pilati”;
Ha inoltre odinato al pubblico ministero di interrogare, entro il venti settembre, Carmine Spinelli, ex dirigente del servizio risorse umane e finanziarie dell’Authority, Maurizio Mensi, già direttore del servizio giuridico, Nicola De Dominicis, ex dirigente dell’ufficio gestione del personale, e Antonio Catricalà, già segretario generale dell’Authority.
Il venti settembre è ormai passato, ma le indagini non sono state ancora


Claudio Farenga, Alfredo Meocci e Carmine Spinelli

avviate e, secondo il legale di Salvadori, il fascicolo non è stato neanche assegnato.
“Il 27 settembre – dice l’avvocato Farenga – abbiamo depositato un’istanza chiedendo al pm di ‘provvedere sollecitamente all’espletamento delle

indagini specificatamente indicate dal gip e alla definizione delle posizioni di Comi Luigi, Benezzoli Umberto, nella sua veste di direttore del servizio risorse umane e finanziarie, di tutti i membri della commissione di selezione del personale e del consiglio d’amministrazione secondo le rispettive competenze relativamente al procedimento che ha consentito l’assunzione del Comi alle dipendenze dell’Agcom’ Siamo in attesa di avere notizie”.