Duro lavorare in agosto. Dappertutto, anche nei giornali, dove già ad aprile scatta una simpatica abitudine: i redattori più scafati comunicano in maniera garbata di essere stati costretti a prenotare nel periodo 20 luglio- 20 agosto, “l’unico buco che era rimasto libero”. Ai più temerari “hanno fissato una visita oculistica il 14 agosto a San Pietroburgo”. Ai più tolleranti viene concesso di fare le ferie a novembre, così sfruttano anche il ponte dei Morti. Succede anche al Roma diretto da Antonio Sasso, dove chi ha lavorato ad agosto ha contato i giorni e le ore che lo separavano dall’ombrellone.
Il 24 agosto si verifica, puntuale, l’ennesima tragedia in mare: un giovane subacqueo, Luca Testa, tranciato da uno yachtman che aveva appena fatto il pieno di benzina e di cocaina. Il giorno 25 il Roma apre la prima a tutta pagina: Gommone killer, ucciso sub. Corretto il servizio, ma al desk l’afa è insopportabile, è scattato il conto alla rovescia e si lavora con gli infradito con il pensiero già lì, a Ventotene o Miliscola. Si aggiorna la sopratestata, e qualcuno tenta la missione impossibile: rubare un giorno di ferie. E così la data pubblicata è Giovedì 25 agosto, mentre in realtà è mercoledì appena. Ma già va di lusso che la testata continui ad essere Roma e non Panarea. L’indomani la data è esatta: ed è ancora Giovedì. D’estate in redazione il tempo non passa mai.
|